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Investimenti, ora gli industriali italiani non hanno più alibi

3 Dicembre 2015 09:04
financialounge -  imprese industria investimenti italia
Con l’approvazione del jobs act (la riforma del mercato del lavoro), e la legge di stabilità 2016 (definita dallo stesso presidente di Confindustria «la prima da anni orientata verso la ripresa»), gli imprenditori italiani hanno incassato due importanti sostegni per svolgere al meglio la propria attività. Ma ora c’è un dato che toglie loro anche l’ultimo alibi per non investire: i tassi di interesse bancari per i prestiti alle imprese sono scesi al di sotto di quelli tedeschi.

A settembre, infatti, il tasso mediano dei prestiti alle società non finanziarie si è attestato in Italia all’1,82% contro l’1,84% della Germania: un sorpasso realizzato grazie al calo di 105 punti base (1,05%) della differenza dei interessi (tra quelli praticati nel nostro paese e quelli applicati a Berlino) in soli 12 mesi. Non solo. Per i prestiti superiori al milione di euro, i tassi applicati ora alle imprese italiane si posizionano all’1,22% (solo 12 mesi fa stazionava in area 2,27%), mentre in Germania si attesta all’1,56% (nel settembre 2014 era all’1,64%). Per i prestiti invece inferiori al milione di euro i tassi di interesse sono praticamente identici (2,79% in Italia e 2,78% in Germania), ma anche in questo segmento di mercato il differenziale si è ridotto in modo significativo rispetto a 12 mesi fa quando i tassi alle imprese tedesche erano al 2,76% e quelli applicati alle aziende del nostro paese erano al 3,57%.

Uno scenario quindi estremamente favorevole per le imprese ad investire. È stato calcolato che tutti i debiti bancari delle imprese ammontano in Italia a circa 800 miliardi: per effetto del calo dei tassi medi (dal 3,62% del 2014 al 3,07% di quest’anno), le aziende del nostro paese dovrebbero riuscire a risparmiare qualcosa come 4,4 miliardi di euro di minori interessi da pagare.
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