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Investimenti, i dividendi resteranno fondamentali per la performance

L’incidenza dei dividendi sulle performance azionarie, che dal 2001 costituisce circa la metà del rendimento ottenuto, è destinata a rimanere piuttosto elevata.

19 Gennaio 2017 09:34
financialounge -  Capital Group dividendi investimenti Martyn Hole mercati azionari

Se si osserva l’indice MSCI world, che riflette l’andamento dei 1.600 titoli azionari quotati in borsa più importanti in tutto il mondo, si può verificare che negli ultimi 20 anni a fronte di un rendimento complessivo del +218,2%, corrispondente al +5,96% annuo composto, circa il 30% di tale performance è attribuibile ai dividendi.

Negli ultimi 10 anni, questa percentuale è salita al 48%: in pratica circa la metà della performance azionaria mondiale del decennio è stata realizzata tramite le cedole azionarie.

Un fenomeno che, in Europa è risultato ancora più accentuato. Infatti negli ultimi 20 anni l’indice Eurostoxx si è apprezzato del +213,3% (pari al +5,88% su base annua), con il 40% frutto dei dividendi: ma negli ultimi 10 anni, a fronte di una perdita dell’indice del -12,2%, grazie ai dividendi la performance decennale è stata positiva (+15,6%).

Sembrerebbe pertanto che l’incidenza dei dividendi sulla perfomance azionaria sia destinata a salire anche perché tutte le previsioni indicano un calo strutturale dei rendimenti attesi per i prossimi anni per il mercato azionario, in linea con la contrazione dei rendimenti del mercato obbligazionario: da un rendimento tendenziale annuo degli indici di borsa del 7% su base annua del passato ci si sta spostando verso un rendimento tendenziale annuo vicino ai cinque punti percentuali.

Tuttavia, per ricavare un buon reddito da dividendi è necessario muoversi su regioni diverse. “Dal 2001 i dividendi costituiscono oltre la metà dei rendimenti complessivi annuali medi sui mercati sviluppati internazionali” premette Martyn Hole, Investment Director di Capital Group, che poi prosegue: “Dal momento che le aspettative per la crescita globale nel 2017 e per gli anni successivi sono piuttosto contenute o, nel migliore dei casi, più moderate, i dividendi potrebbero rivestire un’importanza ancora maggiore di quella che hanno avuto dall’inizio del 21° secolo. E questo in virtù del fatto che una ampia gamma di società corrisponde dividendi elevati sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti di tutto il mondo”.

Tra queste compagnie si annoverano società finanziarie europee come Barclays e Prudential, società di telecomunicazioni come China Mobil e Verizon, società tecnologiche quali Taiwan Semiconductor e IBM, compagnie del settore petrolio e gas come Royal Dutch Shell nel Regno Unito, Enbridge in Canada e Chevron nel Regno Unito.
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