Contatti

investimenti alternativi

Investimenti alternativi, perché occorre maneggiarli con cura

20 Agosto 2014 14:15
financialounge -  investimenti alternativi long short equity materie prime
"Mentre l'entusiasmo può essere necessario per i grandi successi, a Wall Street porta quasi sempre al disastro". Questa massima di Benjamin Graham, considerato il padre indiscusso del “value investing”, cioè la strategia di investimento basata sul valore fondamentale delle aziende, ben si addice all’attuale momento che stanno vivendo molti investitori americani.

Il particolare gli investitori esposti agli strumenti alternativi che rappresentano il 3% del totale del mercato USA (percentuale che, secondo la società di ricerche Cerulli Associates, potrebbe raddoppiare fino al 6% nei prossimi due anni): basti pensare che una stima a cura del Boston Consulting Group le attività alternative sono passate, negli ultimi 10 anni da 2.000 a 7.000 miliardi di dollari di controvalore complessivo.

Un fenomeno che ha accesso i riflettori anche della Securities and Exchange Commission (la Sec, l’omologa americana della nostra Consob) che sta esaminando i portafogli e gli investimenti dei fondi comuni di investimento alternativi e che, dopo aver studiato attentamente tutto il materiale di marketing di questa tipologia di fondi comuni sta pensando di vietare l'utilizzo del termine "alternativo" in quanto fuorviante: i risparmiatori che cercano di diversificare i loro portafogli o proteggersi dalle perdite possono finire infatti investiti in fondi ad elevata leva finanziaria, più adatti agli operatori professionali e non certo al pubblico retail.

Gli investimenti alternativi devono la loro popolarità non solo ad un marketing intelligente, ma anche alle teorie accademiche che trattano come investire controllando il rischio: la teoria dice infatti che, con la diversificazione di un portafoglio, è possibile ridurre il rischio al 10 per cento o meno. Tuttavia, questa teoria funziona solo se gli investitori scelgono saggiamente tra un'incredibile varietà di opzioni, molti delle quali sono nuove e non provate sul campo.

Tra gli investimenti non tradizionali ci sono i cosiddetti "beni reali" nel mondo alternative come l’immobiliare, i beni agricoli e le varie materie prime: secondo Jeffrey Brown, docente dell’University of Illinois, essi possono proteggere contro l'inflazione anche se una eccessiva esposizione può essere pericolosa perche le attività reali possono anche andare in tilt durante le recessioni e le crisi economiche.
Altri investimenti sono invece difficili da comprendere anche per gli esperti. Tra questi figurano i fondi di arbitraggio sulle operazioni di fusione e acquisizione (M&A), i fondi momentum (basati sulle tendenze di breve periodo dei mercati finanziari) e i fondi long-short (che assumono posizioni al rialzo su titoli ritenuti sottovalutati e investimenti al ribasso per le attività considerate a rischio di correzione).

Queste strategie complesse, prese in prestito dagli hedge fund, sono spesso progettate per contenere il valore anche quando i mercati azionari o obbligazionari sono in caduta libera: naturalmente, nessuno può dire con certezza come funzioneranno durante la prossima crisi.

Se è vero che diverse asset class alternative (immobiliare, materie prime, valute) e particolari strategie alternative (long short, global macro) hanno dimostrato di poter ridurre il rischio complessivo del portafoglio finanziario, è altrettanto vero che la scelta dei prodotti e delle strategie non tradizionali e, soprattutto, la loro quantità in portafoglio, devono essere attentamente soppesate. Pertanto, coloro che non dispongono delle competenze e del tempo adeguato a tale scopo, farebbero bene a rivolgersi a un consulente finanziario di fiducia per evitare di effettuare scelte di investimento che potrebbero provocare danni significativi al patrimonio.
Share:
Trending