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Intelligenza artificiale, la Cina ha già sorpassato gli Usa?

Mentre negli Stati Uniti si è fatto poco dopo il rapporto pubblicato alla fine del mandato del presidente Obama, in Cina l’intelligenza artificiale è una delle leve per diventare leader mondiale nelle tecnologie entro il 2030

1 Marzo 2019 09:30

Ricercatori, aziende e Paesi di tutto il mondo stanno correndo per esplorare e sfruttare le infinte possibilità della tecnologia basata sull'intelligenza artificiale. Tuttavia, mentre gli Stati Uniti stanno ancora cercando di organizzarsi al meglio, la Cina sta perseguendo una strategia ben precisa. Infatti mentre Pechino sta sviluppando un piano multi-miliardario estremamente aggressivo per gli investimenti governativi nella ricerca e nelle applicazioni dell'intelligenza artificiale (IA), il governo degli Stati Uniti si mostra più lento ad agire.

IL RAPPORTO DELL’AMMINISTRAZIONE OBAMA


Verso la fine del proprio mandato, l'amministrazione Obama ha pubblicato un rapporto sull'IA, ma da allora poco o nulla di significativo è seguito in questo ambito negli Stati Uniti. A cominciare dall'ordine esecutivo dell’11 febbraio firmato dal presidente Donald Trump, che incoraggiava il Paese a fare di più con l'intelligenza artificiale, e che coinvolge le competenze di diverse divisioni, tra cui la direzione delle agenzie federali, per investire nell'IA e formare i lavoratori "in competenze pertinenti all'IA", rendendo disponibili dati federali e risorse informatiche ai ricercatori. Un ordine esecutivo che, peraltro, delineava e indicava come creare gli standard dei sistemi di apprendimento automatico affidabili e capaci di collaborare con altri sistemi. Tutte buone idee sulla carta, peccato che manchino le strutture burocratiche snelle ed efficienti e, soprattutto, i finanziamenti.

PECHINO VUOLE LA LEADERSHIP ENTRO IL 2030


Al contrario, la Cina sta facendo molto di più che limitarsi a parlare di intelligenza artificiale. Nel 2017, il governo nazionale ha annunciato di voler rendere il Paese e le sue industrie leader mondiali nelle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale entro il 2030. L'ultimo fondo di capitale di rischio del governo dovrebbe investire oltre 30 miliardi di dollari in IA e relative tecnologie all'interno di aziende statali, e quel fondo si unisce a fondi di venture capital ancora più grandi finanziati dallo Stato. Basti pensare che un singolo Stato cinese ha dichiarato che impiegherà 5 miliardi di dollari allo sviluppo di tecnologie e attività di apprendimento automatico, mentre la città di Pechino ha stanziato 2 miliardi di dollari per lo sviluppo di un parco industriale focalizzato sull'intelligenza artificiale: un importante porto, Tianjin, prevede invece di investire 16 miliardi di dollari nella sua industria locale di IA.

VIA LIBERA ANCHE AL CONTROLLO SOCIALE E POLITICO


Questi programmi governativi sosterranno importanti progetti, start-up e ricerca accademica nell' intelligenza artificiale. Lo sforzo nazionale include anche l'utilizzo dell'IA nei settori della difesa e dell'intelligence in Cina. Oltretutto i leader del paese non sono affatto contrari a usare l'apprendimento automatico per il controllo sociale e politico. Ad esempio, sia il riconoscimento facciale guidato dall'IA, come quello per il controllo dei pedoni, e persino il cosiddetto "credito sociale" (un punteggio di credito per ottenere finanziamenti) utilizzano già l'intelligenza artificiale.

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LA MARCIA IN PIU’ DEL SETTORE PRIVATO USA


E' nel settore privato che invece gli Stati Uniti primeggiano in questo campo rispetto alla Cina. Nel 2015, ad esempio, la spesa combinata per ricerca e sviluppo nelle maggiori corporation con sede negli Stati Uniti (tra le quali Google, Apple, Facebook , IBM, Microsoft e Amazon) è ammontata a 54 miliardi di dollari per la gran parte stata destinata alla ricerca dell'IA, sebbene alcuni lavori siano avvenuti in Cina e in altri paesi al di fuori degli Stati Uniti. Risorse impiegate per esempio per personalizzare gli annunci, migliorare i risultati di ricerca, riconoscere e catalogare i volti e, più in generale, rendere i prodotti più "intelligenti".

SORPASSO GIA’ AVVENUTO NEL 2018?


Resta il fatto che la Cina potrebbe aver già superato il vantaggio storico americano negli investimenti in capitale di rischio. Nel 2018, le startup statunitensi focalizzate sull’intelligenza artificiale hanno ricevuto 9,3 miliardi di dollari in finanziamenti di rischio - un importo record, ma il numero di operazioni è sceso rispetto al 2017. Un report dalla Cina rivela invece che nella prima metà del 2018, gli investimenti in venture capital cinesi - molti dei quali coinvolgono l’apprendimento automatico - erano più sostenuti che negli Stati Uniti.
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