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Banca Centrale Svizzera

Il terremoto del franco svizzero crea anche opportunità

16 Gennaio 2015 09:50
financialounge -  Banca Centrale Svizzera franco svizzero politica monetaria Rory Bateman Schroders
Con una decisione a sorpresa la Banca centrale svizzera (Swiss National Bank, SNB) ha rimosso il floor a 1,20 fissato a settembre 2011, tagliando al contempo anche i tassi di interesse sui depositi a -0,75% da -0,25% (pari cioè a meno 50 punti base). Una mossa che ha innescato un fiume di acquisti sul franco svizzero e una corsa alle vendite sul listino azionario di Zurigo: l’indice SMI è arrivato a perdere fino al 13.7% per chiudere la seduta a 8.400 punti (-8,67%) con alcune blue chips elvetiche (Swatch, Richemont, Ubs e Actelios) che hanno lasciato sul parterre più del 13% rispetto al valore di apertura.

Alla base della decisione della SNB ci sarebbero le politiche monetarie divergenti nelle varie aree del mondo che potrebbero ampliarsi ulteriormente nei prossimi mesi e che non giustificherebbero più, secondo i funzionari della banca centrale svizzera, la difesa del livello di 1,20. L’eliminazione del floor sul cambio Eur/Chf ha portato velocemente il cambio in pochi minuti sotto il livello di 0,80, nuovo minimo storico (per poi chiudere la seduta a 0,9645).

Il mercato si aspettava una simile decisione ma non questa settimana: per questo la convinzione degli analisti è che la SNB abbia deciso di anticipare i tempi per evitare di dover cercare di difendere il cambio Eur/Chf a 1,20 il prossimo 22 gennaio, quando la BCE dovrebbe annunciare il nuovo piano di QE. Ne deriva che la mossa di ieri della banca centrale elvetica aumenta le probabilità di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca centrale europea la prossima settimana.

“Ieri mattina abbiamo visto una elevata volatilità sui listini azionari europei. Inizialmente, la divisa elvetica si è apprezzata di circa il 30% contro l’euro e l’azionario svizzero ha registrato perdite significative, nonostante in molti casi i cali siano stati più che compensati dal rafforzamento della valuta. In altre parole, il mercato azionario perdeva il 5%, denominato in franchi, ma era significativamente in rialzo in termini di euro” ha commentato Rory Bateman, Head of European Equities, Schroders che ha poi aggiunto: “In molti dei nostri portafogli abbiamo agito in maniera opportunistica, realizzando i guadagni impliciti su alcuni titoli dove i movimenti sono stati anomali. Tuttavia, durante periodi di estrema volatilità, a nostro avviso bisogna concentrarsi sui fondamentali. L’impatto sulle transazioni di molte società basate in Svizzera sarà significativo, dato che la base di costo, denominata in franchi, è considerevolmente aumentata rispetto a molte controparti europee e internazionali”.

In effetti, nel corso della giornata si è potuto vedere i prezzi azionari delle società svizzere adattarsi alla realtà: mentre le aziende hanno aumentato il loro valore in termini di euro, sulle loro performance operative peserà la rivalutazione del franco. “La divisa elvetica ha perso una parte dei guadagni iniziali e sembra in via di stabilizzazione poco sopra la parità contro la moneta unica. Nei prossimi giorni, nei nostri portafogli, faremo le nostre valutazioni sul probabile impatto di questi sviluppi sugli utili delle società. Proteggere, e aggiungere, il valore dei portafogli dei nostri clienti è della massima importanza per ogni decisione che prendiamo in Schroders. Siamo consapevoli che la volatilità può creare opportunità e l’esperienza ci suggerisce di reagire cautamente, ma con convinzione, avendo compreso i fondamentali di più lungo termine” conclude Rory Bateman.
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