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Il mix energetico del Giappone

16 Aprile 2013 09:00
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Il Giappone si candida quest’anno a diventare il secondo mercato mondiale nella produzione di energia fotovoltaica dopo la Cina e davanti a Italia, Germania e Stati Uniti.

L’accelerazione è scattata nell’ultimo trimestre del 2012, in concomitanza della entrata in vigore delle nuove norme che prevedono meccanismi tariffari tra i più convenienti (per i produttori) al mondo: le vendite di celle solari hanno così fatto registrare un rialzo record del +147% per un totale di oltre mille megawatts. L’obiettivo del governo di Tokyo è quello di diversificare il mix energetico del paese che vede al primo posto il petrolio (46,8% del totale), seguito dal carbone (25,9%), e dal gas (22,9%).

Per quanto riguarda invece le fonti alternative, quella di matrice idroelettrica ammontano a 9.600 megawatts, quelle solari a 6.800 MW, le fonti eoliche a 2.900 MW, quelle derivanti dalle biomasse a 2.200 MW mentre le geotermiche non vanno oltre i 500 MW. Da segnalare, infine, che la produzione energetica giapponese derivante dall’uso di centrali atomiche è limitata allo 0,7% e non si prevede che possa aumentare nel breve - medio periodo.
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