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Il duro compito di Draghi e della BCE

28 Maggio 2012 08:00
financialounge -  BCE Europa Federal Reserve germania grecia inflazione Mario Draghi unione fiscale volatilità
Una domanda che assume sempre maggior consistenza: “cosa succederà alla Grecia?” Ed un’altra, di ben più ampia portata: “quale sarà il futuro dell’Euro?”, riccorrono ogni giorno su tutte le testate giornalistiche.
Le opinioni in merito sono molte, così come sono molte le opinioni riguardanti quel che farà la BCE. Perché, strano a dirsi, nessuno ha ancora chiaro quale sia la vera strategia della BCE. Di certo si sa che essa ha una politica, per ora, ben distinta dalla FED.
Dove quest’ultima si è fermamente impegnata a mantenere i tassi a zero fino alla fine del 2013, dando stabilità ai mercati e alle aspettative sui tassi, il massimo istituto bancario europeo ha preferito agire tramite il “Quantitative easing” (creazione della moneta da parte delle banche centrali al fine di acquistare titoli di stato) ed ora, esaurita l’efficacia di questo strumento, non si sa bene che cosa farà.

Di certo, “copiare” l’impegno della FED diminuirebbe la volatilità implicita nei mercati e aiuterebbe non poco le economie del vecchio continente, grazie al conseguente deprezzamento dell’euro. Il deprezzamento nominale dell’euro indurrebbe un deprezzamento del tasso di cambio reale interno (cioè una crescita dell’inflazione relativa nei paesi “core” rispetto ai cosiddetti paesi di periferia – Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), ossia esattamente ciò di cui il processo di aggiustamento in Europa ha disperatamente bisogno.

Il compito di Draghi, arduo a giudicare dalle ultime impostazioni politiche, è di dare credibilità al ruolo interventista della BCE nello scacchiere economico-politico europeo. Convincere la Germania ad essere più federalista nei confronti dell’Europa, a cedere il timone nelle mani dell’unica istituzione che comprende e conosce da vicino gli istituti di credito in Europa, può davvero essere un segno importante per i mercati. A quel punto, con la BCE garante credibile sui depositi bancari, che prevenga crisi di panico razionali, potrebbe davvero arrivare la svolta per una risalita. Economica e reale.
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