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capitale protetto

Il capitale più protetto

22 Gennaio 2013 08:00
financialounge -  capitale protetto fondi di diritto italiano Fondi obbligazionari gestine del patrimonio
Dopo un 2012 da incorniciare per le ottime performance, il mercato obbligazionario potrebbe quest’anno essere molto meno generoso per gli investitori. Infatti, da un lato mancherà la leva esercitata dal parziale rientro della crisi del debito dell’eurozona e, più in particolare, dei titoli di stato italiani e spagnoli, mentre dall’altro gli spread tra corporate bond e high yield nei confronti dei bond governativi si è già ristretto ampiamente.

In questo scenario, una buona formula per investire nelle potenzialità della Borsa, senza tuttavia assumersi tutti i rischi che questo comporta, consiste nel sottoscrivere fondi comuni a capitale protetto oppure gestioni patrimoniali a capitale protetto. Si tratta di prodotti del risparmio gestito che consentono infatti di partecipare al potenziale rialzo degli indici azionari ma con una protezione in caso di caduta verticale dei corsi azionari.

Facciamo un esempio.
Ipotizziamo di sottoscrivere 10 mila euro in un fondo (o in una gestione) azionaria che preveda una protezione del capitale investito al 20%. Immaginiamo che dopo sei mesi ci sia un rialzo del 30% del giardinetto sottostante: il capitale aumenterà a 13.000 euro. Se, al contrario, si registrasse una perdita del valore dei titoli in portafoglio del 30%, il capitale si attesterebbe a 8.000 euro (in quanto scatterebbe la protezione della perdita al 20%).

Va precisato che, nello scenario di Borsa rialzista, il fondo (o la gestione) a capitale protetto tenderà ad aumentare con una proporzionalità inferiore a quella degli indici azionari: per esempio, se l’indice di mercato di riferimento segna un rialzo del +10%, il fondo (o la gestione) a capitale protetto registrerà un aumento tra il 5% e il 7% a seconda dei costi, del tipo di gestione attiva adottata, e del mercato sottostante di riferimento.
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