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Idee di investimento – Obbligazioni – 15 maggio 2017

15 Maggio 2017 09:26
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Un graduale aumento dei rendimenti dei Bund tedeschi rispetto agli altri titoli di stato della zona euro, con conseguente, restringimento degli spread dei paesi periferici (BTP compresi) e tassi di interesse dei Treausury USA decennali compresi tra il 2,30% e il 2,60%. Sono queste, in estrema sintesi, le previsioni che Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA, e Guido Barthels, Portfolio Manager di ETHENEA, formulano nell’articolo “Adesso lo spread BTP – Bund potrebbe restringersi” dopo i risultati delle elezioni francesi. Secondo i due manager, l’esito positivo delle elezioni in Francia e nei Paesi Bassi ha rassicurato l’Europa, che adesso non sembra attendersi spiacevoli sorprese dalle prossime consultazioni elettorali in Germania.

Un rialzo dei tassi dei bund tedeschi è prefigurato pure nell’articolo “Meglio evitare di andare contro il trend rialzista del mercato azionario” da Edoardo Ugolini, Portfolio Manager gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi] di Zest AM. “Ad oggi il tasso del bund tedesco a 30 anni è a quota 1,23% ma non mi meraviglierei che a fine anno possa salire a 2% (il target di inflazione della BCE). Inoltre un’Europa più efficiente e solida ridurrà la corsa ai beni rifugio (e il bund è tra questi), in che dovrebbe contribuire a indebolire i prezzi dei titoli di stato tedeschi” riferisce Edoardo Ugolini che poi le ragioni in base alle quali ha aperto una posizione short (posizione ribassista) sui titoli di stato francesi (OAT), quali le ragioni “La motivazione tattica è stata assunta prima del secondo turno delle elezioni presidenziali in Francia: se avesse vinto Macron, l’economia francese avrebbe accelerato, determinando le condizioni per una crescita dell’inflazione e, a cascata, un calo degli OAT (per effetto macroeconomico) mentre nel caso di vittoria di Marine Le Pen le quotazioni degli OAT sarebbero crollate (per effetto del credito). Al momento, la posizione resta in portafoglio poichè, avendo vinto Macron, l’economia francese dovrebbe accelerare grazie alle riforme annunciate”.

Sempre alla luce della vittoria di Macron in Francia, Michael Strobaek, Global Chief Investment Officer di Credit Suisse, disegna un quadro d’insieme nel quale resta piuttosto critico verso le banche centrali rivelando scelte di portafoglio particolari: “In questa situazione privilegiamo diverse strategie, puntando sui rendimento delle obbligazioni societarie e finanziarie, operando switch dalle costose azioni statunitensi a quelle europee sostenute dal ciclo economico, incrementando le posizioni in yen come copertura valutaria, e optando per l’acquisto di volatilità piuttosto che la vendita in blocco di asset rischiosi in concomitanza con fasi di rialzo del mercato” specifica nell’articolo “Macron Presidente, l’azionario Europa è pronto a ripartire” Michael Strobaek.

A proposito di volatilità, che è ai minimi degli ultimi 20 anni, gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM), alla luce del comportamento registrato sui mercati nella seconda parte del 2016 (e ancora più in particolare nel quarto trimestre dello scorso anno) sostengono che le strategie alternative (nello specifico gli investimenti alternativi liquidi) possono apportare valore aggiunto a portafogli ben diversificati che cercano di aiutare gli investitori nel far crescere o conservare il patrimonio nel lungo periodo. Come specificato nell’articolo “Portafogli, il valore aggiunto delle strategie alternative nel lungo periodo” , gli investimenti alternativi liquidi sono strategie di investimento con liquidità giornaliera che cercano di conseguire soprattutto tre obiettivi. In primis, rendimenti differenziati da quelli delle classi di attivo tradizionali, più vantaggiosi soprattutto durante i periodi difficili nei mercati. In secondo luogo un potenziale di riduzione del rischio complessivo del portafoglio e, in terzo luogo, un potenziale di attenuazione degli effetti delle gravi contrazioni di mercato, in particolare nell’azionario.

Sempre in tema di investimenti alternativi, le materie prime sono da tenere d’occhio. Perché, come sostiene nell’articolo “Materie prime, la prossima fase rialzista sembra imminente” David Donora, Responsabile materie prime di Columbia Threadneedle Investments, una convergenza di fattori favorevoli potrebbe spingere al rialzo i prezzi durante l’anno. “Il tetto alla produzione dei paesi OPEC, gli scioperi nelle maggiori miniere di rame del mondo e il rafforzamento della crescita a livello globale sono solo alcuni degli elementi che contribuiranno a supportare gli incrementi dei prezzi in tutti i mercati delle materie prime nel 2017” fa sapere David Donora, secondo il quale le prospettive più positive riguardano i metalli di base e, in seconda battuta, il petrolio.
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