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Idee di investimento – Azioni – 12 novembre 2018

La correzione ha riportato Wall Street su valutazioni meno tirate. Tuttavia, la possibile escalation di una guerra commerciale suggerisce cautela e un approccio bottom up privilegiando qualità e valore.

12 Novembre 2018 09:08

WALL STREET A LIVELLI PIÙ CONVENIENTI


“Il fatto che le azioni statunitensi siano ora a buon mercato lo dicono i multipli basati sui profitti attesi che dovrebbero aumentare del 15% -20% nei prossimi 12 mesi a meno che l’incertezza politica intorno alla Cina e i dazi non sfocino in una vera e propria guerra commerciale”, ha sottolineato, nell’articolo Wall Street, le azioni potrebbero riprendersi del 20% dopo questa correzione, Scott Minerd, Chief Investment Officer di Guggenheim Partners, casa d’investimento statunitense con un patrimonio in gestione di 310 miliardi di dollari,. D’altra parte con un indice S&P500 a 2.755 punti (chiusura del 6 novembre) il rapporto prezzo / utili (p/e) corrente è pari a 17,6 (non molto al di sopra della media degli ultimi 15 anni che è pari a 16) mentre il p/e prospettico (quello che tiene conto dei profitti attesi dalle corporation USA nei prossimi 12 mesi) scende a 15,8.

OCCHI SUL CONFRONTO TRA USA E CINA


Osservando l’esito delle elezioni USA di mid term, Larry Hatheway, capo economista di GAM Investments, ritiene che lo stallo di governo (con la Camera ai democratici e il Senato ai repubblicani) sarà probabilmente un ostacolo a passi avanti in campo fiscale, di immigrazione e infrastrutture, ma l’attuale contesto assicura anche che i tagli alle tasse e la deregulation molto probabilmente verranno mantenuti. Per gli investitori, secondo l’esperto, una fase di stallo per il prossimo biennio può avere risvolti potenzialmente positivi, in quanto elimina una significativa dose di incertezza in termini di politiche legislative, fiscali e normative. Allo stato delle cose è prematuro trarre conclusioni nette ma, nella misura in cui una possibile escalation delle tensioni commerciali continua ad essere uno dei principali timori per la crescita globale e i mercati azionari fuori dagli USA, è probabile gli investitori rimangano cauti e in attesa. In questo contesto, conclude Hatheway, nell’articolo Dal mid-term uno stallo forse positivo per i mercati, il dialogo in corso tra Cina e Stati Uniti rimarrà al centro dell’agenda.

LA MARCIA IN PIU’ DEI MERCATI EMERGENTI


In attesa di conoscere l’evoluzione delle relazioni commerciali tra Washington e Pechino, le Long-Term Capital Market Assumptions (LTCMA) 2019, le previsioni sulle performance medie dei principali asset nei prossimi 10-15 anni a cura di J.P. Morgan Asset Management, delineano un outlook leggermente in calo per Wall Street rispetto alla precedente edizione, mentre sono migliorate le aspettative a lungo termine per il mercato azionario dei Paesi Emergenti . In ogni caso, come affiora in modo netto nell’articolo J.P. Morgan AM guarda ai prossimi 15 anni: PIL globale al 2,5% e dollaro debole, le prospettive sui rendimenti di equilibrio per le azioni globali sono stabili e ragionevolmente interessanti.

NON RIDURRE L’ESPOSIZIONE AGLI ASSET RISCHIOSI


Intanto Frank Häusler, Head Macroeconomic and Cross Asset Research di Vontobel Asset Management ha mantenuto una posizione neutrale sull’azionario e leggermente sotto-pesata sul reddito fisso. Una posizione assunta già a fine ottobre dopo le turbolenze di mercato che avevano indotto la casa ad abbandonare il precedente ‘underweight’ sull’azionario. Vontobel resta invece sovrappesata sulle commodity come tema di fine ciclo, che dovrebbe trarre beneficio dagli stimoli in Cina e dai rischi politici che influenzano il petrolio, a cominciare dalle sanzioni in Iran. Secondo Vontobel, come spiega l’espetto nell’articolo Il voto USA non altera il trend di crescita e inflazione, non è questo il momento adatto né per una fuga consistente dal rischio, né per sovrappesare viceversa gli asset più rischiosi.

CONCENTRARSI SUI FONDAMENTALI DELLE AZIENDE


A questo proposito è interessante quanto spiega nell’articolo Elezioni di metà mandato, cosa implica per i mercati un Congresso diviso  Matt Miller, Economista politico di Capital Group. L’esperto  fa sapere che dal 1950, Wall Street ha sempre registrato risultati positivi nell’anno successivo alle elezioni di mid term: una tendenza che non si può affatto escludere anche per il 2019. Al contempo, va sempre tenuto presente che il sell-off (vendita sul mercato di titoli senza limitazione né di prezzo né di quantità, ndr) di ottobre dimostra come la volatilità possa incresparsi senza preavviso pur in presenza di un’economia statunitense in ottima salute. “Per gli investitori con un’ottica di lungo periodo è importante ricordare che i mercati sono comunque in grado di andare oltre il rumore di fondo della politica e di concentrarsi sui fondamentali delle società” conclude Matt Miller.

UN APPROCCIO BOTTOM UP


E’ però anche vero che cresce l’elenco delle aziende che, sulla base delle maggiori aspettative sui prezzi al consumo, preannuncia riduzioni sulla redditività per l’ultimo trimestre di quest’anno e per il 2019: a preoccupare il management sia l’incremento dei costi delle materie prime e della produzione e sia l’impatto della guerra commerciale. Nell’articolo Crescita, cosa fare se il “carburante extra” finisce Kim Catechis, Head of Global Emerging Markets di Martin Currie (Legg Mason) tiene a precisare che questo scenario di incertezze macro dovrebbe valorizzare i propri portafogli, progettati sui fondamentali e con un orizzonte temporale di lungo periodo. “Nonostante le difficili condizioni di mercato siamo fiduciosi e continuiamo ad individuare buone opportunità in tutti i settori e le regioni geografiche. In questo possiamo contare sulla ricerca approfondita e sulle competenze specifiche per ogni area geografica, in modo da garantire un’accurata selezione dei singoli titoli: un approccio di questo tipo (bottom up) è più adatto alla situazione attuale rispetto a strategie legate a fattori macro o alla direzione generale del mercato” spiega infatti Kim Catechis.

COMBINARE QUALITÀ E VALORE


Che nei prossimi mesi il focus dei mercati sarà sui fondamentali e, in particolare, sulla dinamica dei profitti tenendo sotto stretta osservazione l’evoluzione della delle guerre commerciali che hanno la potenzialità di impattare sui margini e sugli utili, ne è convinto pure Kenneth J. Taubes, CIO of US Investment Management di AMUNDI. “La selezione di temi, settori e singoli nomi sarà sempre più rilevante, in quanto la maturità del ciclo potrebbe alla fine diventare un ostacolo, se la Fed dovesse muoversi troppo al di sopra del tasso neutrale (livello né espansivo né restrittivo per l’economia), che è sempre difficile da valutare” puntualizza nell’articolo Come scegliere le azioni USA dopo il risultato del mid-term Kenneth J. Taubes che, infine, formula un ultimo suggerimento per investire nell’azionario statunitense: basarsi sulle valutazioni combinando opportunamente qualità e valore.
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