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Idee di investimento – Azioni – 27 maggio 2019
Occorre un approccio più cauto in Borsa e, soprattutto, evitare i settori più esposti al ciclo e agli impatti della guerra commerciale come auto, alimentari, beni strumentali e prodotti per l’igiene personale e per la casa
di Redazione 27 Maggio 2019 10:17
SERVE UN APPROCCIO PIÙ CAUTO
Il rally azionario registrato dall’inizio di quest’anno è sostenibile per il resto del 2019 con gli stessi driver di mercato? Per Larry Hatheway, capo economista di GAM Investments la risposta alla domanda è: probabilmente no. Per l’economista “è necessaria una rotazione nella quale gli Stati Uniti e il settore tecnologico cedano il passo ai mercati emergenti, ai titoli ciclici e all’Europa”, ma resta da vedere se ciò accadrà veramente. Se queste incertezze riaffiorassero, fa notare nell’articolo L’azionario recupera. Ma durerà? Hatheway, “riteniamo che un aumento dei premi per il rischio farebbe scendere le valutazioni azionarie, con possibili ripercussioni sul resto dei mercati”. Per questo motivo gli esperti di GAM stanno riducendo le posizioni, adottando un approccio più cauto. “Continuiamo a preferire gli investimenti di qualità e a bassa volatilità che è probabile ottengano risultati migliori. Ci concentriamo ancora su un’adeguata asset allocation del portafoglio e sul ribilanciamento tattico allo scopo di minimizzare i drawdown” riferisce Hatheway.
ANALIZZARE A FONDO TUTTI I PAESI E SETTORI
Un valido contributo alle scelte di portafoglio lo può offrire l’analisi dell’azionario europeo focalizzata sui paesi e settori che potrebbero risentire maggiormente di un conflitto commerciale con gli Stati Uniti, un rischio che secondo AMUNDI non può certo dirsi dissipato. Oggi il 20% dei fatturati aggregati delle società che compongono l’indice benchmark MSCI Europe è diretto verso gli Stati Uniti, mentre solo il 14% dei fatturati delle società dell’MSCI Usa è diretto in Europa. In caso di conflitto, gli Usa sarebbero meno esposti, anche se entrambe le parti ne uscirebbero sconfitte. Nonostante si ritenga di solito il settore europeo dell’auto e della componentistica quello potenzialmente più bersagliato, secondo Amundi in realtà ci sono altri settori ancor più esposti agli Usa, e sono quello dei prodotti alimentari, quello delle bevande & tabacco, la tecnologia hardware, i beni strumentali e il settore dei prodotti per l’igiene personale e per la casa, le cui vendite negli Stati Uniti oscillano tra il 22% e il 25% del loro totale. In tutti i casi, visto il perdurare delle tentazioni protezionistiche Usa e le incertezze sulla Brexit, gli esperti di Amundi nell’articolo Trump vs Ue? Ecco settori e Paesi più a rischio avvertono l’investitore in azioni europee di non giungere alla conclusione affrettata che gran parte dei rischi legati al commercio siano ormai dissipati.
ALLEGGERIRE IL PORTAFOGLIO SUI TITOLI CICLICI
Più in generale, Marc Chapman, gestore del fondo HI Principia di Hedge Invest Sgr considerando il peggioramento del rapporto rischio/rendimento sul mercato azionario europeo, le valutazioni attualmente elevate e la crescita delle aspettative sugli utili, ritiene prudente ridurre la componente ciclica del portafoglio e uscire dalle posizioni lunghe (rialziste) sulle small-cap, mentre può essere il momento di iniziare ad aggiungere delle posizioni corte (ribassiste) su singoli nomi, al fine di proteggere il capitale, qualora dovesse palesarsi una correzione. Guardando avanti, come viene argomentato nell’articolo Azioni europee, i numeri dicono food delivery nella seconda metà dell’anno la performance deriverà principalmente della selezione dei singoli titoli, che assumerà un’importanza ancora più evidente.
ALLA RICERCA DI RENDIMENTI STABILI
Continuare a concentrare l’attenzione sui fondamentali di lungo termine e non farsi distrarre dalle dinamiche di breve periodo è invece il consiglio che viene dagli esperti di AllianceBernstein. Le forti correzioni di mercato possono turbare gli investitori, ma vendere le azioni quando il mercato è in flessione è spesso un errore. Gli investitori che hanno disinvestito durante la contrazione della fine del 2018 hanno perso il rimbalzo dell’inizio del 2019. Poiché è quasi impossibile prevedere i punti di flessione del mercato, rimanere investiti nelle fasi di volatilità è un aspetto essenziale per avere successo. Puntare alla crescita del capitale nel lungo termine concentrandosi sulla protezione dei ribassi è l’approccio adottato con successo da uno dei prodotti di AllianceBernstein, AB Low Volatility Equity Portfolio . Come illustrato nell’articolo Controllare la volatilità anche nei mercati in rialzo, per raggiungere un obiettivo di partecipazione al rialzo del 90% e al ribasso del 70%, il fondo si focalizza su investimenti di qualità, in società stabili e con un giusto prezzo: la qualità tende a generare una performance superiore, la stabilità fornisce la protezione dai ribassi, e analizzando accuratamente le valutazioni, si possono evitare le aree affollate ed eccessivamente care del mercato.
UN APPROCCIO DA PRIVATE EQUITY
Restiamo nell’azionario di AllianceBernstein. I due comparti AB Eurozone Equity Portfolio e AB European Equity Portfolio sono due fondi azionari nei quali i gestori, oltre a utilizzare gli strumenti di controllo del rischio, approcciano l’investimento come i proprietari di un’attività imprenditoriale. L’analisi bottom-up si concentra sulla strategia aziendale, sulle dinamiche di mercato e il management, piuttosto che su metriche come il beta o la volatilità, mentre una particolare enfasi viene posta allo studio dei flussi di cassa. Come si legge nell’articolo Mercati azionari europei, individuare i rischi indesiderati, proprio grazie all’approccio “da Private equity” e all’efficace controllo del rischio, entrambi i fondi AB Eurozone Equity Portfolio e AB European Equity Portfolio hanno saputo ottenere risultati distintivi per gli investitori, posizionandosi entrambi nel primo decile nelle rispettive categorie.
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