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Cathy Curtis

Idee di investimento – Azioni – 22 febbraio 2016

22 Febbraio 2016 09:27
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Alla domanda di quale fosse il consiglio più importante che un financial planner può dare ai clienti quando finiscono in preda al panico in occasione di un passaggio drammatico del mercato come quello attuale, nell’articolo “Cathy Curtis: guadate al trend storico del mercato azionario”, la consulente finanziaria statunitense, tra le più influenti secondo CNBC, ha risposto: “Guadare al trend storico del mercato azionario. La natura delle azioni è di essere volatili, ma la volatilità non implica la direzione di lungo termine dei prezzi. Finchè viviamo in un mondo in cui l’obiettivo delle imprese e delle economie resta la crescita, l’investimento in azioni ha senso”.

Guardando al recente trend dei mercati a livello internazionale, resta però evidente come il prezzo del petrolio rappresenti un elemento di incertezza e volatilità. “Tuttavia, come i nostri specialisti degli investimenti sottolineano, può creare ben selezionate opportunità. La chiave, come sempre, è l’attenta valutazione e selezione, unita a un’analisi che sappia guardare oltre il breve periodo in un’ottica di più lungo termine” afferma, nell’articolo “Mercati, la chiave è l’attenta valutazione e selezione”, Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management, secondo il quale, in un momento come quello attuale, caratterizzato da alti e bassi sui listini mondiali, per l’investitore appare ancora più utile avere accesso alle competenze di gestori specializzati ed essere affiancato da consulenti che lo aiutino a navigare in acque complesse. A tale proposito si rivelano preziose le indicazioni offerte da alcuni manager di altre case d’investimento.

Per esempio, nel settore energia, uno dei più bersagliati dalle vendite in Borsa negli ultimi mesi, Niall Gallagher, Responsabile delle strategie azionarie europee di GAM, il settore non è ancora nel suo insieme a buon mercato ma cominciano piuttosto ad emergere singole opportunità. “Non abbiamo fiducia nei confronti del settore degli energetici nel suo insieme quanto piuttosto su selezionati titoli. Tra questi posso citare Total che, essendo attivo sia sul segmento upstream che downstream, appare in grado di beneficiare anche di un eventuale ulteriore calo del prezzo del greggio” spiega, nell’articolo “Settore energia, al momento opportunità solo sui singoli titoli”, Niall Gallagher.

Guardando invece l’intero listino azionario americano, Pasquale Corvino, Portfolio Manager del fondo Zest North America Pairs Relative di Zest Asset Management, ritiene che vi siano occasioni in alcuni settori. Pasquale Corvino, in particolare, continua a preferire società dalle valutazioni attraenti, solida situazione patrimoniale e legate al ciclo economico, mentre non vede valore in società che hanno oltremodo beneficiato di stime di tassi di interesse in continua discesa e la cui valutazione assoluta e relativa sembra insostenibile. “A livello di pairs trading (cioè di posizioni di portafoglio che prevedano un titolo al rialzo e un altro al ribasso nello stesso settore, ndr) abbiamo individuato molteplici opportunità nel settore finanziario, in quello delle Utility e in quello dei consumi non discrezionali. Inoltre anche il settore oil&gas mostra dei valori relativi talmente estremi da suscitare interesse” segnala nell’articolo “Azioni USA, focus su finanziari,utility e consumi non discrezionali” il manager.

Spostando l’attenzione sul listino di Tokyo, secondo gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”), esistono sostanzialmente quattro ragioni che, giustificano l’investimento nell’azionario giapponese. Quattro «frecce», per richiamare le famose «tre frecce» del Governo Abe per rilanciare l’economia nipponica, che permettono ai risparmiatori di centrare con successo l’investimento nell’azionario di Tokyo. Com’è spiegato nei dettagli nell’articolo “Le quattro frecce per centrare l’investimento in Giappone”, le quattro frecce in estrema sintesi sono: 1) GSAM ritiene che l’economia domestica possa crescere trainata dalla ripresa dei consumi, favorita a sua volta dall’aumento dei salari reali e degli introiti del turismo. 2) In tale contesto, GSAM stima una crescita degli utili delle società giapponesi del 20% circa nel corso dei prossimi 12 mesi (superiore a quanto previsto per altri Mercati Sviluppati), sostenuta anche dal proseguimento della ripresa globale (specialmente negli Stati Uniti) e dagli effetti di uno Yen più debole. 3) Le politiche del Governo Abe stanno determinando un profondo cambiamento dei comportamenti delle imprese, favorendo il miglioramento dei livelli di ROE (return on equity), ossia il rendimento per gli azionisti. 4) Infine, GSAM è convinta che il mercato azionario nipponico benefici di fattori tecnici positivi, poiché il Quantitative Easing della Bank of Japan (BOJ) sta inducendo i grandi fondi pensione a rivedere il proprio posizionamento in un’ottica di rafforzamento della componente azionaria: i professionisti di GSAM reputano inoltre che altri investitori, comprese le società e le famiglie, ne seguiranno l’esempio.

Infine, uno sguardo ai mercati emergenti che, dopo un 2015 con performance deludenti rispetto alle Borse sviluppate, da inizio 2016 hanno evidenziato un trend differente che li ha visti, finora, comportarsi meno peggio dei mercati sviluppati: ma si tratta di un trend sostenibile? “Le valutazioni dei mercati emergenti hanno assistito a progressivi de-rating e scambiano vicino a livelli minimi, in linea con le crisi economiche: il mercato sembra aver già scontato un evento macro significativo. Riteniamo che le valutazioni offrano un certo supporto, qualora dovesse effettivamente verificarsi una situazione di crisi nel breve termine. Allo stesso tempo, l’outlook sulla crescita del PIL di lungo termine per i Mercati Emergenti resta attraente” sostiene Mathieu Nègre, Head of Global Emerging Equities di Union Bancaire Privée (UBP), nell’articolo “Mercati emergenti, nel 2016 meglio del resto del mondo”.
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