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Idee di investimento – Azioni – 17 settembre 2018

I fattori ESG negli investimenti procedono ad un ritmo record che ricalca il successo degli etf. Successo che, in Borsa, emerge invece nelle aziende di famiglia mentre si fanno largo le strategie opportunistiche.

17 Settembre 2018 09:06

FATTORI ESG, UN RITMO DI CRESCITA COME GLI ETF


Il ritmo di crescita dei fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) negli investimenti internazionali è risultato pari al 12% circa ogni anno: una velocità e una portata che ricalcano il successo degli investimenti passivi, che dal 2005 hanno visto decuplicare l’AuM degli ETF. “E’ probabile che entro fine anno i fattori ESG  siano incorporati in più della metà degli AuM degli investimenti internazionali. Se l’attuale ritmo di implementazione dei criteri fosse confermato nel tempo, entro il 2020 la quota raggiungerà i due terzi, sebbene con inevitabili distinguo in termini di approccio sostenibile adottato” afferma nell’articolo Fattori ESG, un’ascesa inarrestabile che ricorda il successo degli ETF afferma Manuel Noia, Country Manager per l’Italia di Pictet Asset Management.

CANDRIAM, ESTESO IL PROCESSO DI ESCLUSIONE


Restando in tema di ESG, va segnalato un nuovo importante step nella politica di esclusione portata avanti, già da venti anni, da Candriam. La società ha annunciato l’intenzione di estendere il processo di esclusione da tutti i suoi fondi di attività controverse legate a carbone termico, tabacco, armi chimiche e biologiche e al fosforo bianco. Più in particolare, come illustrato nei dettalgi nell’articolo Armi chimiche, tabacco e carbone esclusi da tutti i fondi Candriam entro il 31 dicembre di quest’anno Candriam introdurrà soglie di esclusione omogenee sull’intera gamma del patrimonio gestito.

AZIENDE DI FAMIGLIA, IL TARGET IDEALE PER GLI INVESTITORI


Intanto le aziende di famiglia continuano a registrare un’extra performance di mercato in ogni area geografica e in ogni settore. A certificarlo il “Credit Suisse Family 1000 nel 2018” pubblicato dal Credit Suisse Research Institute (CSRI) nel quale emerge che le aziende familiari nel lungo periodo evidenziano una crescita dei ricavi e una redditività più elevati in tutte le aree geografiche contribuendo al forte apprezzamento del mercato azionario registrato dal 2006. Si tratta di un’analisi approfondita dal momento che il CSRI ha analizzato il proprio database di oltre mille aziende familiari quotate in borsa, suddivise per dimensioni, settore e area geografica, ed ha poi raffrontato le performance (finanziaria e borsistica) con quelle di un gruppo di oltre 7000 imprese non a controllo familiare a livello globale. “Le aziende a controllo familiare rappresentano una quota significativa delle società in molte parti del mondo, ma costituiscono al momento un segmento relativamente inesplorato in termini di area di ricerca e di analisi” ha dichiarato nell’articolo Aziende di famiglia, dal 2006 fanno meglio della media del mercato azionario Michael O’Sullivan, Chief Investment Officer EMEA di Credit Suisse. Non a caso il team CSRI è impegnato ad approfondire le ragioni che determinano le performance registrate dalle imprese a conduzione familiare. “Dalle nostre valutazioni emerge che queste società hanno livelli di crescita di ricavi e di margini migliori nonché bilanci meno rischiosi. Questo le rende un target ideale per gli investitori” puntualizza l’esperto.

OPPORTUNITÀ TATTICHE A TOKYO E WALL STREET


Resta il fatto che le poche opportunità sul mercato azionario, valutario e obbligazionario sono da cogliere al momento giusto e se si sbaglia il timing meglio tagliare le perdite in fretta e cambiare obiettivo. Lo sostiene, nell’articolo Investimenti, perché la miglior strategia resta quella opportunistica, Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo Zest Absolute Return Var 4 , che spiega così perché ha chiuso l’esposizione azionaria in Cina e in Europa (in particolare l’azzeramento del 2,5% nelle banche europee e dell’1.5% nelle TLC europee): “Molto semplicemente abbiamo sbagliato il timing di entrata e abbiamo preferito, come nostra disciplina, tagliare le perdite in fretta. Con il senno di poi abbiamo fatto bene in quanto gli indici che avevamo acquistato sono crollati significativamente dopo la nostra uscita. Attendiamo nuove opportunità”.  Il manager, al contrario, ha mantenuto una esposizione lunga (3%, rialzista) sulla Borsa di Tokyo ed aperta un’altra lunga (3,5%) sull’S&P500 di Wall Street. “In questo caso non abbiamo avuto necessità di uscire in quanto l’indice Nikkei giapponese ha tenuto le quotazioni mentre l’indice S&P500 ha continuato a registrare nuovi massimi storici” argomenta Edoardo Ugolini.

RIVALUTAZIONE DEI TITOLI DIFENSIVI E VALUE


Elisabetta Manuli, Vicepresidente di Hedge Invest Sgr, nell’articolo Investimenti alternativi, le ragioni di uno scenario favorevole nei prossimi 6 mesi, descrive invece le ragioni in base alle quali intravede le condizioni per una riduzione dello spread tra titoli difensivi e growth e tra i titoli ciclici e quelli value. La sovraperfomance dei titoli growth rispetto ai value, che dura praticamente da 10 anni e che negli ultimi tempi ha raggiunto dei livelli estremi simili a quelli toccati prima dello scoppio della bolla tecnologica nel 2000, ha reso non più sostenibili le valutazioni dei titoli growth e difensivi.
“Come molti altri gestori alternativi, ci aspettiamo una correzione nei prossimi mesi, che premierà le strategie long-short equity correttamente posizionate rispetto a questo aggiustamento” conclude l’esperta.

PAC, UNA FORMULA D’INVESTIMENTO EVERGREEN


Infine, vale sempre la pena segnalare una soluzione d’investimento evergreen, valida cioè in tutte le condizioni di mercato, ma che in questa fase di forte volatilità e incertezza, permette al risparmiatore di mantenere una strategia d’investimento efficiente, in grado di evitare le trappole emotive. Si tratta del PAC (Piano di Accumulo di Capitale), efficace nelle fasi di volatilità, che consente di vincere l’emotività e di raggiungere gli obiettivi di medio-lungo termine pur non avendo subito a disposizione tutta la somma necessaria.
Come ricordato nell’articolo Mercati volatili ed emotività: l’antidoto si chiama Piano di accumulo è un servizio flessibile che permette all’investitore di scegliere la durata, il numero e la frequenza dei versamenti, di interrompere i versamenti per poi riprenderli successivamente e, in caso di necessità, di disinvestire in tutto o in parte le quote accumulate senza alcuna penalità. Per tutte queste peculiarità il PAC rappresenta una soluzione efficiente ed efficace per consentire al cliente di raggiungere i suoi obiettivi di medio-lungo termine (acquisto auto, finanziamento degli studi per i figli, acquisto di una casa) pur non avendo subito a disposizione tutta la somma necessaria: la potrà infatti accumulare nel tempo grazie a costanti versamenti periodici.
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