Contatti

azioni

Idee di investimento – Azioni – 05 marzo 2018

Le azioni si confermano il migliore investimento nel lunghissimo termine: nel breve Piazza Affari potrebbe sorprendere e meglio non escludere i titoli tecnologici.

5 Marzo 2018 09:27
financialounge -  azioni brasile criptovalute elezioni fintech giappone idee di investimento mercati azionari Piazza Affari settore tecnologico

Dal 1900 il rendimento reale medio delle azioni è stato del 5,2%: superiore a quello di beni rifugio per eccellenza come oggetti rari, preziosi e immobili. Lo si può leggere, con tutti i dettagli del caso, nell’articolo “I migliori beni rifugio? Né oro, né mattone, né diamanti: sono le azioni” nel quale sono descritti i risultati del Global Investment Returns Yearbook, a cura di Credit Suisse. Si tratta di una pubblicazione interessante, in quanto illustra – con cifre, percentuali, rendimenti e dettagli – la storia dei mercati dal 1900 a oggi in 23 paesi e tre macro-aree e comprende la prima analisi di lungo periodo di beni non solo finanziari (come le azioni e le obbligazioni) ma anche di beni non finanziari come immobili, oggetti d’arte, macchine d’epoca, libri e vini rari, gioielli: i cosiddetti beni rifugio.

NON ALLEGGERIRE IL SETTORE TECNOLOGICO
Precisato questo, guardando più all’attualità, meglio restare investiti nella tecnologia. “In quanto investitori bottom-up (cioè inclini ad una rigorosa selezione dei singoli titoli, ndr), beneficiamo di una posizione privilegiata per individuare le tendenze in atto a livello microeconomico nel mercato azionario” puntualizza, nell’articolo “Azioni, troppo presto per definire il settore tecnologico “sopravvalutato”, Neil Robson, gestore azioni globali di Columbia Threadneedle Investments. Poi lo stesso gestore precisa: “A questo proposito, uno dei temi predominanti degli ultimi anni è il ritmo di evoluzione della tecnologia, la velocità con cui aziende e singoli individui adottano le tecnologie e l’impatto che questo fenomeno ha sulle imprese”. Secondo il manager l’aspetto di maggiore rilievo della tecnologia è la capacità di impattare e trasformare il tessuto societario e di combinarsi con le tendenze demografiche in atto: per questo le aziende capaci di innovare il proprio business sono nelle condizioni migliori per generare fonti eccezionali di vantaggi competitivi.

CRIPTOVALUTE NI, BLOCKCHAIN SI
Un esempio concreto di quanto l’innovazione tecnologica pervada le nostre abitudini giornaliere è rappresentato dalle criptovalute che potrebbero avere un appeal più elevato negli anni, mentre appare ancora lontano il tempo in cui saranno stabilmente nei portafogli di investimento retail. Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nell’articolo “BlackRock: “Cautela sulle criptovalute, ma fiduciosi sulla blockchain”” ci tiene a distinguere tra le cripto valute e la tecnologia sottostante (blockchain). “Questo è il consenso emergente tra i politici e i dirigenti d’azienda. La blockchain, una tecnologia di contabilità distribuita, consente transazioni peer-to-peer sicure. Questo significa niente intermediari ma anche nessuna autorità centralizzata affidabile. Aziende in una vasta gamma di settori, dalla logistica alla farmaceutica fino ai servizi finanziari, stanno esaminando il suo potenziale dirompente” puntualizza Richard Turnill.

L’OMBRA DEL FINTECH SUL FUTURO DELLE BANCHE
Tra i settori dove la tecnologia blockchain (e, più, in generale tutte le innovazioni tecnologiche) mostrano di avere un maggiore potenziale di espansione è quello finanziario. A questo proposito, la ripresa economica diffusa in tutta Europa, l’aumento dei tassi di interesse e le opportunità derivanti proprio dal fintech potranno sostenere il settore bancario europeo. “In questo momento, nel settore dei titoli finanziari abbiamo individuato due temi principali: la ripresa ciclica delle banche e la crescita strutturale all’interno del Fintech” precisa nell’articolo “Settore bancario europeo, la spinta della ripresa e del fintech” Davide Marchesin, Gestore del team azionario non direzionale di GAM. Le banche, infatti, sono ben posizionate per beneficiare della crescita dei prestiti in tutte le regioni, e del rialzo dei tassi di interesse (che consente di avere maggiori margini): il tutto mentre, sempre secondo il manager, le valutazioni restano molto interessanti. “Il Fintech, invece, mette a disposizione una serie di opportunità strutturali interessanti relativamente ai sistemi di pagamento, all’analisi dei dati e ai servizi legati ai non performing loans (NPL) solo per citarne qualcuno. Crediamo che tutti questi saranno driver di crescita molto importanti nel prossimo futuro” conclude Davide Marchesin.

PIAZZA AFFARI NON SEMBRA SOPRAVVALUTATA
Nel settore bancario europeo svolge un ruolo non secondario, nel bene e nel male, il settore bancario del nostro paese che ha un peso specifico importante nel listino azionario italiano. Nell’articolo “Ma Piazza Affari è sopravvalutata oppure no?”, confrontando il rapporto capitalizzazione di Borsa di Piazza Affari con il PIL, emerge che adesso siamo poco al di sopra della media degli ultimi 20 anni. In particolare l’attuale rapporto capitalizzazione/PIL di Piazza Affari si attesta al 40,7% cioè poco al di sopra della media degli ultimi 20 anni (che si posiziona al 39,1%) ed è ben distante sia dal 48,4% del dicembre 2007 (poco prima del crac Lehman Brothers) e sia, soprattutto, dal picco del dicembre 1999 (68,4%), cioè alla vigilia dello scoppio della bolla dot.com.

LO SCONTO DI PIAZZA AFFARI È DI NATURA POLITICA
D’altra parte, come fa notare nell’articolo “Piazza Affari, recuperare terreno dopo le elezioni è difficile ma non impossibile” Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors, dopo la crisi finanziaria e la crisi dell’euro, Piazza Affari ha registrato una performance inferiore rispetto agli altri indici europei. Nel caso in cui la sera del 4 marzo il quadro politico dovesse essere chiaro, potrebbero delinearsi le condizioni affinchè lo sconto della Borsa italiana sparisca (o, quantomeno, si restringa). Questo perchè, tiene a sottolineare il manager, si tratta di uno sconto di natura politica: ecco perché un tale scenario (meglio se accompagnato da indicazioni sulle riforme strutturali) sarebbe verosimilmente in grado di generare un rally sostenuto a Piazza Affari.

GIAPPONE, I QUATTRO FATTORI DI SUPPORTO
Riforme strutturali che ha avviato l’amministrazione Abe in Giappone e che dovrebbero essere varate nei prossimi mesi in Brasile. Le ragioni che rendono abbastanza ottimista Daisuke Nomoto, Responsabile azioni giapponesi di Columbia Threadneedle Investments sulle prospettive della Borsa di Tokyo sono molteplici ma nell’articolo “Azioni, i rendimenti del Giappone resteranno competitivi” se ne argomentano quattro: crescita dei profitti aziendali, sgravi fiscali, domanda derivante dalla organizzazione delle prossime Olimpiadi 2020, aumento dell’immigrazione. Secondo Daisuke Nomoto gli aspetti a sostegno del Giappone per il 2018 prevalgono su quelli negativi all’interno dei quali i più spigolosi sono senza dubbio quelli riconducibili ai rischi geopolitici e ad un rallentamento della crescita cinese.

LE RIFORME NECESSARIE AL BRASILE
Per quanto riguarda invece il Brasile, i problemi strutturali restano, ma secondo Candriam il paese è sulla strada giusta per crescere in modo più lineare. “Le questioni strutturali da affrontare sono molteplici: da un sistema politico che si è dimostrato spesso inefficace alla violenza diffusa, da una corruzione cronica, ai servizi pubblici e infrastrutture molto arretrate” puntualizza nell’articolo “Il Brasile ha ancora ampi margini di recupero, ma servono ulteriori progressi” Paulo Salazar, Senior Equity Analyst Emerging Markets di Candriam Investors Group. “In ogni caso – aggiunge Salazar – il Paese appare avviato sulla strada giusta e, come sembra dimostrare anche il sentiment degli investitori che si sta spostando in territorio positivo, il peggio probabilmente è alle spalle”. Per contro, fa notare Paulo Salazar, “sono necessari ulteriori progressi per stabilizzare l’andamento del debito, con la riforma pensionistica (altamente impopolare) attualmente in discussione che svolge un ruolo chiave in questo processo”.
Share:
Trending