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Idee di investimento - Obbligazioni - 24 giugno 2019

Opportunità nei bond dei paesi nordici, negli MBS americani e nelle obbligazioni con cedole generose, tenendo però ben presente che nel mercato obbligazionario societario ci saranno vincitori e vinti

di Redazione 24 Giugno 2019 09:36

OPPORTUNITÀ IN EUROPA


A fronte delle tensioni in aumento tra Cina e Usa è bene aumentare la resilienza di portafoglio scegliendo un mix di prodotti in grado di ridurre o diversificare il rischio, come ad esempio strategie azionarie long-short. Lo fa presente nell’articolo Dazi, come passare all’offensiva nei prossimi sei mesi Sébastien Galy, sr. macro strategist di Nordea AM, secondo il quale, quando il conflitto commerciale Usa-Cina raggiungerà l’apice si apriranno interessanti opportunità dall’Europa agli Stati Uniti fino all’India. Per quanto riguarda l’Europa, l’obbligazionario potrebbe offrire un potenziale rifugio. Tuttavia Galy preferisce i covered bond della Danimarca (obbligazioni bancarie garantite) rispetto a al debito italiano. Questo perché Nordea crede che “il meno accomodante Erkki Liikanen, candidato numero uno alla Bce, modificherà in misura sostanziale la politica della Banca centrale europea”. Tuttavia, nota Galy, potrebbe passare dal quantitative easing al credit easing (che agisce direttamente sui bilanci delle banche) per andare a ridurre i premi al rischio di credito nell’Eurozona. Sul fronte azionario, l’industria automobilistica tedesca e le banche europee che operano in Asia risentiranno della guerra commerciale. Ma, escludendo la Germania, l’economia europea è in miglioramento e ciò, sottolinea Galy, dovrebbe ripercuotersi positivamente sugli utili. Dunque, complici anche le valutazioni più basse, in definitiva l’Eurozona e i paesi nordici potranno diventare “terre di opportunità”.

MBS, FOCUS SU EMISSIONI NON-AGENCY E COMPLESSI RESIDENZIALI


Restando in tema di opportunità da cogliere, Tom Mansley e Gary Singleterry, gestori delle strategie Mbs Total Return di GAM Investments, segnalano i Mortgage Backed Securities, titoli garantiti da un insieme di mutui ipotecari statunitensi, in quanto possono rappresentare una valida alternativa per chi ama investire nelle obbligazioni. Titoli che, loro malgrado, continuano a essere associati alla crisi finanziaria globale del 2007-2009, che partì proprio dai mutui subprime. Tuttavia, in questi ultimi 10 anni il mercato Mbs non solo si è evoluto, ma oggi si candida come soluzione per gli investitori in difficoltà a seguito dei rendimenti delle obbligazioni tradizionali ai minimi storici o addirittura in territorio negativo. I due gestori, nell’articolo Il “riscatto” degli Mbs, un mercato da 8mila miliardi di dollari, sottolineano l’ampia diversificazione dell’offerta attuale all’interno della quale è possibile selezionare alcuni specifici tipi di Mbs in grado di proteggere un portafoglio obbligazionario dai rialzi dei tassi di interesse, un’attitudine spesso preclusa con le obbligazioni di tipo tradizionale. “Ci sono un paio di problematiche che ci preoccupano relativamente, tra le quali la possibilità di un rallentamento economico alla fine del 2019. Tuttavia, sebbene tali eventi metterebbero sotto pressione l’occupazione e i prezzi immobiliari, restiamo convinti che gli impatti risulterebbero trascurabili sul reddito previsto dei nostri investimenti”, precisano Tom Mansley e Gary Singleterry. I quali, infine, rivelano le loro preferenze in questa specifica asset class. All’interno del segmento dei mutui ipotecari residenziali privilegiano le emissioni non-agency ai titoli agency garantiti dal governo, mentre in quello commerciale il focus è sui complessi residenziali e i prestiti commerciali di minore entità.

CARRY DI QUALITA’ CON UN OCCHIO A DOMANDA E OFFERTA


Più in generale, per tutti i settori del reddito fisso le performance da inizio anno (misurate al 12 giugno) sono estremamente positive , in particolare, per gli attivi più rischiosi i governativi dei mercati emergenti, ad esempio, hanno registrato una performance del 9,5%. A causa di queste brillanti performance, sottolineano nell’articolo Obbligazioni: sarà difficile replicare i guadagni di inizio 2019 gli esperti di J.P. Morgan A.M., le valutazioni appaiono elevate, con gli spread del segmento High Yield che si sono ridotti di 124 punti base negli Usa e di 132 punti base in Europa. Il team del reddito fisso di J.P. Morgan A.M. ritiene che i migliori rendimenti corretti per il rischio proverranno dai segmenti che offrono un carry (il rendimento generato da cedole e rimborso a scadenza che non tiene conto di eventuali variazioni dei prezzi di mercato) di elevata qualità: gli investimenti in titoli di qualità elevata con duration lunga, siano essi obbligazioni societarie, titoli di Stato o strumenti cartolarizzati, sono quelli che dovrebbero beneficiare maggiormente della previsto calo dei tassi. Tra i potenziali rischi c'è l’aumentato pericolo di recessione, mentre le politiche delle Banche centrali possono solo prolungare la durata del ciclo, con il possibile impatto negativo delle guerre commerciali. Sono da monitorare con attenzione, infine, i fattori tecnici della domanda e dell’offerta che sino ad ora, malgrado il contrastato quadro economico, hanno sostenuto il rialzo.

SUL MERCATO DEL CREDITO CI SARANNO VINCITORI E VINTI


Infine, Mike Gitlin, Pramod Atluri e Ritchie Tuazon, rispettivamente responsabile di reddito fisso e portfolio managers di Capital Group, nell’articolo La “lettura” della Fed e gli spunti per il bond market concentrano la loro analisi sulla curva dei rendimenti Usa, che si sta avvicinando al punto di inversione, considerata un segnale negativo per l’economia. Ma osservano che, con la Fed pronta a tagliare e la possibilità che la guerra dei dazi faccia salire l’inflazione, “posizionare i portafogli in vista di una curva dei rendimenti più ripida ha assolutamente senso”. Capital Group vede un catalizzatore possibile nel mercato delle obbligazioni corporate: il ciclo monetario ha invertito la rotta, e l’esposizione ai tassi d’interesse può addirittura ridurre la volatilità e preservare il valore del portafoglio complessivo, quindi gli investitori “farebbero meglio a concentrare la loro attenzione sul rischio di credito”. Gli esperti di Capital Group ricordano che negli ultimi 10 anni le società si sono indebitate per fare acquisizioni, buyback, aumentare i dividendi e investire. Ma, quando il mercato creditizio inverte la rotta e la fase conclusiva del ciclo si trasforma in recessione, alcune di queste stesse società scoprono che i flussi reddituali non riescono a sostenere tutto il debito emesso. Gli investitori che si sono concentrati sul rischio di tasso e si sono orientati sui fondi obbligazionari a maggior rendimento potrebbero scoprire che i loro portafogli hanno ampie esposizioni a molte di queste società, proprio mentre si va verso un contesto molto incerto. Viste le incognite sul fronte commerciale e normativo, ci saranno vincitori e vinti, scrivono nel loro report gli esperti di Capital Group, osservando che gli investitori non vengono remunerati a sufficienza per i rischi che si stanno assumendo in molti segmenti del mercato creditizio.
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