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I numeri giusti dell'Australia

2 Dicembre 2013 08:00
financialounge -  australia dividendi Fondi obbligazionari mercati azionari mercati valutari
Una crescita del PIL del 2,4% quest’anno e del 2,7% l’anno prossimo. Un rapporto debito/PIL inferiore al 30%. Un deficit di bilancio intorno all’1,4% e un tasso di inflazione del 2,2% su base annua. Sono questi i dati macro economici dell’Australia che rendono il sesto paese al mondo per estensione del territorio, ma con una popolazione di soli 23 milioni di abitanti, un polo di attrazione forte per gli investitori alla ricerca di solidi e interessanti rendimenti, sia sul versante obbligazionario che su quello azionario.

Per quanto riguarda il reddito fisso, i titoli di stato australiani rendono il 2,6% a un anno, il 3,3% a tre anni, e il 4,27% a 10 anni potendo vantare un rating tripla A sia per Standard&Poor’s che per Moody’s. Sul versante dell’equity, invece, l’indice Sidney All Ordinaries Index, nonostante si sia apprezzato del 14,3% da inizio anno e del 20,3% negli ultimi 12 mesi, mantiene un rapporto prezzo/utile (p/e) non eccessivo: questo perché l’attuale p/e del 22,8 potrebbe scendere a 17,9 qualora si materializzassero le previsioni di crescita degli utili 2013 (+26,8% rispetto a quelli dell’anno scorso) del listino di Sidney.

Inoltre, gli investitori possono contare anche su un flusso di dividendi azionari competitivi anche rispetto alle generose cedole azionarie europee: il dividend yield dell’All Ordinaries Index di Sidney si attesta infatti a quota 4,2%. Infine, per quanto riguarda il capitolo del cambio valutario, molto importante per gli investitori italiani ed europei che fanno i loro calcoli in euro, dopo un 2013 all’insegna della debolezza (il cambio tra la moneta unica europea e il dollaro australiano si è apprezzato del 16% circa da inizio anno), il prossimo anno dovrebbe configurarsi un andamento laterale tendente a una lieve rivalutazione della divisa australiana.
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