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Healthcare Usa, le aziende più penalizzate dalla riforma

Trump vuole pagare i farmaci come altri Paesi ricchi e sta pensando a un indice internazionale dei prezzi al fine di abbassare i costi di Medicare: ecco gli impatti per l’healthcare Usa

di Redazione 26 Giugno 2019 09:44

Il settore healthcare Usa è uno dei più importanti del listino azionario statunitense grazie al vasto elenco di società di piccole, medie e grandi dimensioni quotate che rappresenta sicuramente il più assortito a livello mondiale. Tuttavia, da inizio 2019 e anche negli ultimi tre anni ha evidenziato una performance positiva, ma inferiore a quella dell’indice S&P 500. Un trend che potrebbe proseguire se i pericoli segnalati dagli analisti di UBS in un report di 115 pagine prendessero forma. Ma di quali rischi si tratta?

IL CASO PEGGIORE PER L’INDUSTRIA HEALTHCARE


Il report affronta le possibili implicazioni dell'imminente riforma della sanità focalizzandosi su uno scenario particolarmente negativo per le azioni del settore healthcare. "Il vero caso peggiore per le azioni biotecnologiche e farmaceutiche è quello in cui l'amministrazione Trump riesca a implementare qualcosa che sia ispirato all’ attuale modello IPI", hanno scritto gli analisti di UBS.

L’ISPIRAZIONE IPI


L'Institute for Policy Innovation (IPI) è un think tank di politiche di libero mercato che si concentra su questioni legate alla crescita economica, all'innovazione e alla libertà individuale. IPI ritiene che si possa riformare il trattamento fiscale dell'assicurazione sanitaria, rimuovere i mandati e le normative statali e federali che rendono la copertura più costosa e promuovere politiche che creino acquirenti attenti al valore nel mercato dell'assistenza sanitaria.

MEDICARE PARTE B


Tornando al report redatto da UBS, il riferimento degli analisti è ad una proposta che legherebbe le tariffe dei farmaci del programma Medicare Parte B a un indice di riferimento internazionale dei prezzi: la parte B di Medicare copre i farmaci somministrati ai pazienti negli studi medici e negli ospedali.

UN INDICE INTERNAZIONALE DEI PREZZI


Il presidente Trump si è infatti lamentato del fatto che altri Paesi ricchi paghino molto meno per gli stessi farmaci degli Stati Uniti ed ha proposto l'idea di un indice internazionale dei prezzi al fine di abbassare i costi di Medicare. Una soluzione che costituirebbe un duro colpo per i ricavi delle aziende sanitarie e per i loro investitori secondo gli analisti di UBS. "È l'unica proposta che avrebbe un impatto diretto sulla capacità del settore di mantenere il controllo del suo potere di determinazione dei prezzi, un aspetto chiave per la valutazione delle aziende del comparto", hanno scritto gli analisti.

REGENERON, AMGEN E ROCHE


I quali hanno affermato nel loro report che, con ogni probabilità, tutte le compagnie biofarmaceutiche subirebbero un duro colpo, dal momento che i rimborsi Parte B di Medicare rappresentano una percentuale significativa del loro giro d’affari complessivo negli Stati Uniti. Tuttavia, alcune lo sarebbero ancora di più come, per esempio Amgen, Regeneron Pharamceuticals, Roche, UCB e Ipsen. Basti pensare che, secondo li calcoli degli analisti di UBS, lo scorso anno il 40% delle vendite di Regeron e il 15% delle vendite di Amgen erano riconducibili ai rimborsi da Medicare Parte B, mentre quelle relative a UCB, Roche e Ipsen, avevano rappresentato rispettivamente il 6%, l'11% e l'8% delle vendite totali.

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BAYER, SANOFI E NOVARTIS


Al contrario, in base al report di UBS, le compagnie farmaceutiche meno impattate da uno scenario di questo genere risulterebbero Bayer, Merck KGaA, Sanofi e Novartis che vantano un'esposizione minima ai rimborsi da Medicare Parte B.

MEDICARE PARTE D


Va precisato che questo rappresenta lo scenario peggiore della riforma sanitaria per l’industria healthcare e non ci sono evidenze che possa essere quello che verrà poi approvato in autunno. Allo stesso modo, nel report, si legge anche quale potrebbe invece rivelarsi l’ipotesi migliore per il settore. Si tratta di una proposta, sostenuta da una coalizione bipartisan, che riformerebbe la parte D di Medicare - la parte del programma sanitario statunitense che copre farmaci con prescrizione ambulatoriale - ma che non implementerebbe i prezzi di riferimento internazionali.
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