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Greggio in tensione per la guerra in Sudan

27 Dicembre 2013 14:00
financialounge -  materie prime petrolio sudan
Le previsioni per il 2014 indicano una graduale crescita dell’economia mondiale con i prezzi delle materie prime stabili o in lieve ribasso soprattutto se il dollaro USA (valuta nella quale sono espresse la maggior parte delle commodity) dovesse tendere a rafforzarsi. Ma questo non significa che eventi imprevisti non possano causare temporanei contraccolpi ai prezzi delle materie prime. Ed è proprio quello che sta accadendo in questi giorni sui mercati internazionali alle quotazioni del petrolio a seguito della guerra in Sudan.

I combattimenti nel paese africano, che hanno già causato la morte di almeno 500 persone costringendo il governo a far evacuare i lavoratori del settore petrolifero che producono ed esportando 220 mila barili di greggio al giorno: il paese, infatti, vanta le più grandi riserve di petrolio nella regione dell'Africa sub-sahariana dopo Nigeria e Angola, in base ai dati di BP Plc.

Questa notizia, in aggiunta al sondaggio di Bloomberg News che indicherebbe un nuovo calo settimanale delle scorte di greggio degli Stati Uniti di 2,3 milioni di barili (sarebbe il quarto declino settimanale consecutivo), ha spinto il future sul West Texas Intermediate (WTI), il prezzo del petrolio USA estendendo i guadagni al di sopra della resistenza tecnica lungo la media mobile a 200 giorni.
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