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Fondi, in Europa a gennaio richiesti solo alternativi e immobiliari

2 Marzo 2016 09:23
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A gennaio gli investitori europei si sono posizionati in modalità risk- off (avversione al rischio) e l’industria europea dei fondi comuni ha sofferto deflussi netti per 42,6 miliardi di euro nei fondi a lungo termine (i prodotti del risparmio gestito con un orizzonte temporale superiore ai 12 mesi). Tuttavia, sebbene i deflussi abbiano impattato sia i fondi a indirizzo azionario (-19,7 miliardi) che quelli obbligazionari (-20,2 miliardi) e persino i bilanciati e flessibili (-5,3 miliardi), le sottoscrizioni hanno premiato i fondi Ucits liquid alternative (2,2 miliardi) e quelli immobiliari (un miliardo).

Si ricorda che gli strumenti liquid alternative sono prodotti del risparmio gestito che adottano strategie non tradizionali tipiche dei gestori di hedge fund rispetto ai quali garantiscono la massima trasparenza dei titoli in portafoglio, un livello elevato di liquidabilità (il valore della la quota è infatti giornaliero o, al massimo, settimanale) e un uso limitato della leva finanziaria.

Il risultato di gennaio, secondo alcuni osservatori, è anche il frutto delle raccomandazioni che diverse case d’investimento continuano a fare circa l’appropriatezza dell’uso di una percentuale robusta di prodotti liquid alternative nei portafogli per rendere questi ultimi più stabili e meno correlati alle intemperie dei mercati finanziari. Un’altra tendenza che trova conferma anche a gennaio è quella che vede un’alta concentrazione delle sottoscrizioni su pochi selezionati fondi: in un mese contraddistinto da deflussi netti per 42,6 miliardi di euro, i primi 10 fondi per raccolta mensile sono comunque riusciti ad incamerare nuove risorse per 5,7 miliardi: sei di questi fondi best seller nel mese sono inoltre ad indirizzo azionario.
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