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ESG

Fattori Esg e rendimenti: dibattito aperto negli Usa

Secondo alcuni osservatori americani, le società di investimento dovrebbero concentrarsi esclusivamente sul massimo rendimento e sul migliore utilizzo del loro patrimonio in gestione

di Redazione 29 Maggio 2019 10:51

Negli ultimi anni è cresciuta in modo significativo la sensibilità degli investitori e, in parallelo, quella degli asset manager, verso le questioni e i fattori Esg (ambientali, sociali e di governance aziendale). Un processo fisiologico alla luce dei sempre più frequenti disastri ambientali, dei crescenti conflitti sociali e delle gestioni delle imprese non sempre trasparenti ed etiche. Tuttavia, proprio mentre la sostenibilità sembra diventare un must per l’industria mondiale del risparmio gestito, dagli Stati Uniti si leva una critica sui fattori Esg. Un atteggiamento, questo, che va contestualizzato in una realtà – quella statunitense – che risente della posizione del presidente Trump, che per primo tende a non dare troppo peso alle istanze che riguardano l’ambiente. Non a caso Trump ha promosso l’uscita degli Usa dall’accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni e continua a bollare come “fake news” gli studi che, al contrario, collegano proprio le attività inquinanti ai cambiamenti climatici in atto a livello globale.


FOCUS SULLE ‘QUESTIONI NON DI INVESTIMENTO’


Al netto delle posizioni in campo, sono molteplici gli studi che mostrano una correlazione positiva tra una maggiore attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance e il rendimento finale degli investimenti. Tuttavia, Hester Maria Peirce, un avvocato americano specializzato nella regolamentazione dei mercati finanziari, attualmente commissario presso la Securities and Exchange Commission (Sec) - l’omologa statunitense della nostra Consob – ha messo in campo una posizione diversa, aprendo così il confronto negli Usa. L’esperta, rivolgendosi a marzo al Consiglio degli investitori istituzionali ha sostanzialmente sostenuto che i fondi di investimento non sembrano essere tanto fedeli ai propri obiettivi intrinsechi e molti di essi sono "concentrati su questioni non di investimento”. Nello specifico, per "questioni non di investimento", intendeva i precetti che rientrano nei fattori Esg. Hester Peirce non si rivolgeva agli investitori individuali, quanto piuttosto ai fondi che gestiscono il risparmio degli altri, insieme alle società di consulenza che li assistono.


LA MISSION DEI FONDI DI INVESTIMENTO


I singoli individui possono selezionare le asset class in portafoglio come meglio credono, sebbene tali criteri vincolino i loro rendimenti finanziari futuri. Ma, ha sostenuto Hester Peirce, i fondi pensione pubblici sono un'altra questione. "I risparmi che vengono versati o per un investimento o per la pensione confluiscono in un patrimonio orientato da indicatori di virtù che possono non necessariamente coincidere con la priorità dei sottoscrittori", ha detto Peirce che ha poi aggiunto "non voglio che la Sec diventi un attivatore di questo cambiamento di priorità".


L’INFLUENZA DEGLI ADVISORY


A questo proposito va ricordato che lo scorso novembre, la Commissione ha organizzato una tavola rotonda per discutere l'influenza eccessiva esercitata dalle società di consulenza per procura. Basti pensare che soltanto due di esse controllano il 97% del mercato e sono convinte promotrici dei fattori Esg. Si tratta della Institutional Shareholder Services Inc. (Iss), il principale fornitore al mondo di soluzioni di corporate governance e di investimento responsabile (Ri) per proprietari di risorse, gestori patrimoniali, hedge fund e fornitori di servizi patrimoniali, e di Glass Lewis, il principale fornitore indipendente di servizi di governance globale. Uno studio della Stanford University ha concluso che "la maggior parte delle ricerche rivela che Iss e Glass Lewis possono far oscillare fino al 20% dei voti, a seconda della proposta". Un aspetto di assoluto rilievo, dal momento che Iss e Glass Lewis assistono fondi pensione globali, gestioni universitarie, fondazioni, fondi comuni di investimento e altre istituzioni.


COSA POTREBBE FARE LA SEC


La Sec potrebbe emanare un regolamento che impone ai gestori di fondi pensionistici pubblici, fondi comuni di investimento ed Etf, unitamente alle società di advisory che li assistono, di adempiere al proprio dovere fiduciario e adottare politiche per produrre i migliori rendimenti corretti per il rischio possibili. Secondo alcuni osservatori, tale regolamento dovrebbe indicare chiaramente che l'inclusione di considerazioni politiche e sociali nella scelta degli investimenti – come per esempio i fattori Esg - è in conflitto con tale dovere fiduciario.

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L’ESEMPIO DEL FONDO PENSIONE CALPERS


I sostenitori di questa tesi portano un esempio lampante relativo alla recente performance del California Public Employees Retirement System, o CalPERS, il più grande fondo pensione pubblico degli Stati Uniti con 1,9 milioni di soci e, probabilmente, il più noto investitore istituzionale che implementa i fattori Esg. Nella sua ultima relazione annuale, il portafoglio risultava al 49% in azioni, al 23% in obbligazioni, all'11% in immobili e all'8% in private equity. Nel corso dei 10 anni fino al 31 dicembre 2018, CalPERS ha prodotto un rendimento medio annuo del 7,9%, mentre il Vanguard Balanced Index , un fondo comune le cui attività sono semplicemente divise tra al 60% in un indice azionario e al 40% in un paniere obbligazionario, ha invece generato un rendimento medio annuo del 9,4%: una differenza rilevante.
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