Emergente e piccolo è meglio

Sono in molti a ritenere i mercati emergenti come i più interessanti per gli investimenti azionari per i prossimi anni. Diverse le ragioni a supporto di questa tesi. Tra le principali vengono citate la crescita economica molto più dinamica rispetto ai Paesi occidentali sviluppati, le aziende più votate all’export e con maggiori possibilità fatturato anche nei mercati nazionali in virtù della crescita dei consumi interni trainata dal miglioramento del benessere medio delle popolazioni e, infine, una minore copertura da parte degli analisti.

Per certi versi, quest’ultimo aspetto può rivelarsi, in campo finanziario, più importante ai fini del successo di un investimento: se meno specialisti conoscono le aziende quotate esistono molte più possibilità di scoprire quelle di valore sottovalutate. Un aspetto questo, che diventa il driver principale soprattutto quando si parla di aziende emerging market small cap.

In questo segmento di mercato, infatti, la copertura da parte anche delle grandi case d’investimento locali e internazionali è molto ridotta e lacunosa. Un buon gestore di un fondo azionario emerging market small cap, dotato di risorse analitiche autonome e che possa visitare il management della società per toccarne con mano le qualità, è pertanto in grado di individuare, con buone probabilità di successo, aziende promettenti con potenziali di crescita elevati.

E, infatti, i fondi azionari emerging market small cap hanno dimostrato di sapere fare meglio dell’indice Msci emerging market negli ultimi anni. Dalla fine dell’ottobre 2008, cioè dubito dopo il fallimento della banca da’affari Usa Lehman Brothers, alla fine di ottobre 2012, mentre l’Msci emerging markets ha registrato un guadagno dell’89,65%, pari al 17,34% su base annua, i migliori fondi azionari Paesi emergenti specializzati sulle small cap hanno messo a segno una performance del 166,08%, cioè il 27,7% annuo composto.