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Elezioni Italia: analisi, timori e strategie dei gestori prima del voto

In base agli ultimi sondaggi, sono tre i principali scenari post elezioni in Italia: ecco come si muoveranno gli asset manager.

2 Marzo 2018 17:20
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Il risultato delle elezioni italiane di domenica non dovrebbe essere interpretato come un voto di fiducia sull’Europa come accadde un anno fa in occasioni delle consultazioni in Francia. E questo sia per questioni tecniche (l’architettura istituzionale italiana è diversa da quella francese) e sia, soprattutto, per il diverso contesto economico, notevolmente migliorato in tutta Europa. Tuttavia, a seconda dei risultati finali potrebbero cambiare, e di molto, le reazioni dei mercati, sia a breve che a medio lungo termine.

ULTIMI SONDAGGI
In base agli ultimi sondaggi pubblicati il 16 febbraio (quelli disponibili al pubblico prima del silenzio elettorale), Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management Italia, delinea tre possibili scenari post voto attribuendo a ciascuno di essi differenti percentuali di probabilità. Quello con probabilità al 60% prevede la vittoria del centrodestra, ma senza una maggioranza in parlamento in grado di esprimere un governo. L’esecutivo dovrebbe avere il sostegno di Forza Italia, PD e +Europa (il partito di Emma Bonino), e alcuni parlamentari più moderati degli altri schieramenti (Lega, M5S e tra gli eletti all’estero)

GOVERNO A GUIDA GENTILONI O TAJANI
“Il possibile capo di governo potrebbe essere una persona con una certa esperienza politica (come per esempio Gentiloni o Tajani) e il governo non dovrebbe essere inviso all’Europa e, pertanto, non avrebbe un impatto negativo sull’andamento dei mercati. È probabile che, una volta formato il governo, lo spread (l’extra rendimento tra BTP e bund) possa dirigersi verso quota 100” specifica Marco Piersimoni secondo il quale, tuttavia, il periodo di tempo necessario alla formazione di questo governo potrebbe essere caratterizzato da movimenti erratici dello spread nelle fasi immediatamente successive al voto per poi convergere verso un livello di spread minore.

LE DUE OPZIONI DELLA VITTORIA DEL CENTRODESTRA
L’affermazione del centrodestra con i seggi necessari per formare un governo è invece la seconda ipotesi delineata da Marco Piersimoni e alla quale il manager attribuisce un 30% di probabilità sottolineando però il punto dirimente, ovvero il partito che, all’interno della coalizione, raccoglierà più consensi. “Nel caso in cui Forza Italia fosse il partito di maggioranza relativa del governo – spiega Piersimoni - il primo ministro designato dovrebbe essere Tajani che sarebbe considerata una scelta nel segno della stabilità: immaginiamo che lo spread BTP-Bund si muoverà poco. Da un lato, il mercato accoglierà con favore il profilo fortemente europeista del premier, in secondo luogo, il programma fiscale del centrodestra è espansivo, pur facendo la dovuta tara alle promesse elettorali”.

PERCHÉ LO SPREAD POTREBBE SALIRE DI 40 PUNTI BASE
Piersimoni poi spiega cosa si può prevedere nel caso in cui Matteo Salvini, leader della Lega, conquistasse il maggior numero di preferenze e la nomina a premier di governo. “Si tratterebbe di un risultato che ci porterebbe in uno scenario meno gradito ai mercati, che potrebbe creare un certo grado di instabilità, con spread in salita di almeno 30/40 punti base. Si tratterebbe in ogni caso di un governo che non potrebbe sposare la piattaforma della Lega sui temi europei, bensì che dovrebbe accontentarsi di muoversi nei binari di un programma ammorbidito sulle posizioni del partito di Berlusconi che è comunque considerato un garante della tenuta europeista dell’Italia” puntualizza Marco Piersimoni, che attribuisce il 10% delle probabilità restanti a tutta una serie di scenari alternativi, alcuni dei quali inverosimili ma che potrebbero turbare i mercati.

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STRATEGIE TATTICHE DI PORTAFOGLIO
Per quanto riguarda invece le strategie tattiche da adottate, François Raynaud, Asset Allocation and Sovereign Debt Manager di Edmond de Rothschild Asset Management ne rivela due: sottopeso sui titoli di stato italiani e incremento della liquidità per cogliere le opportunità di mercato in caso di turbolenze e instabilità dopo le consultazioni in Italia e l’esito del voto dei membri dell’SPD tedesco sull'accordo di coalizione negoziato con la CDU/CSU di Angela Merkel.

LE DUE IPOTESI DEGLI INVESTITORI
“È vero che il rischio politico in Italia nel breve termine resta contenuto ma è altrettanto vero che nessuno scenario può essere escluso completamente” tiene a precisare François Raynaud ricordando che gli investitori stanno sposando due ipotesi: o una coalizione di estrema destra che non riuscirebbe comunque ad implementare le onerose misure politiche annunciate nel suo programma (in quanto incompatibili con le finanze pubbliche italiane), oppure un ampio accordo di coalizione tra partiti filoeuropei. Ma il risultato resta imprevedibile anche per effetto del nuovo sistema elettorale italiano, caratterizzato da un mix di rappresentanza proporzionale e di uninominale secca. Ecco perché alla luce di queste condizioni il manager preferisce sottopesare i titoli di stato italiani.

IL RISCHIO DI INSTABILITÀ POLITICA IN GERMANIA
Anche perché c’è un secondo evento politico cruciale capace di destabilizzare i mercati. Si tratta dell’esito delle consultazioni dei membri dell’SPD a cui è stato chiesto di votare sull'accordo di coalizione negoziato con la CDU/CSU di Angela Merkel, già approvato quasi all'unanimità dai 1.000 delegati del partito del Cancelliere tedesco lunedì 26 febbraio, ma approvato solo dal 56% dai delegati dell’SPD. Il risultato, che sarà noto il 4 marzo, potrebbe, in caso di esito negativo, provocare instabilità politica in Germania e, a cascata, scompaginare i piani per una maggiore integrazione della zona euro condivisa dal Presidente Macron, indebolendo probabilmente le performance dei titoli governativi periferici della zona euro. “La combinazione di questi due eventi politici cruciali potrebbe creare volatilità, una fonte di opportunità da cogliere al momento giusto. In quanto tali, ci teniamo sulla liquidità per lasciarci un margine di manovra per effettuare nuovi investimenti” puntualizza infine François Raynaud.

MANTENERE IN PORTAFOGLIO I BTP
Preferisce mantenere invece un atteggiamento ‘neutrale’ sui BTP Nicola Mai, Responsabile della ricerca sul credito sovrano in Europa di PIMCO come specificato nell’articolo “Btp, le attuali quotazioni sono sostanzialmente corrette”. Il manager, si dichiara neutrale sui livelli attuali dei BTP, dal momento che le quotazioni incorporano, da un lato, le buone condizioni congiunturali e un limitato rischio e, dall’altro, le preoccupazioni di medio termine sull'infrastruttura della zona euro. Anche perché, secondo gli esperti di PIMCO, mentre un’impennata della volatilità potrebbe materializzarsi se non fosse possibile riuscire a formare un governo in Italia subito dopo le elezioni, allargando l’orizzonte oltre i prossimi 6-12 mesi, lo spread dei BTP dovrebbe risultare piuttosto stabile nella maggior parte dei casi.

L’IMPORTANZA DEL CONTESTO ECONOMICO POSITIVO
I professionisti di PIMCO ammettono l’importanza delle elezioni italiane di domenica prossima (“sono senza dubbio l'evento politico più importante dell’anno per l’Europa”), tuttavia, ritengono che le probabilità che l’esito del voto porti a un governo autorevole e orientato alle riforme sono scarse. Si tratta di uno scenario non cero favorevole ad un paese come il nostro caratterizzato da un elevato debito pubblico e con un forte bisogno di riforme, ma “la formazione di un governo debole non è attualmente una grande preoccupazione per i mercati finanziari, che sono vivacizzati dalla ripresa congiunturale in corso in Europa, piuttosto che focalizzati sulle questioni di medio termine”.
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