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Elezioni in Germania, nessun cambio di gioco per i mercati

La prima reazione dei mercati all’esito delle elezioni in Germania sembrerebbe lasciare invariate le preferenze verso le asset class più rischiose.

26 Settembre 2017 10:01
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Una reazione piuttosto composta quella dei mercati il primo giorno dopo l’esito delle elezioni in Germania. Gli indici di borsa in Europa sono risultati infatti poco mossi (Eurostoxx 50: -0,08%, Stoxx 600: +0,18% e indice Dax praticamente invariato), i rendimenti dei titoli di stato in lieve calo (da 0,401% a 0,395% quello del bund tedesco a 10 anni e da 2,164% a 2,158% quello del BTP decennale) con spread stabili e euro in discesa di un punto percentuale rispetto al dollaro americano (fixing EUR/USD a 1,1839).

Secondo gli esperti di Credit Suisse l'euro, che si è apprezzato notevolmente negli ultimi mesi nonostante la continua divergenza della politica monetaria tra la Federal Reserve americana e la BCE potrebbe ora accusare un certo indebolimento.

“Manteniamo la nostra view neutrale sul dollaro americano rispetto all’euro e al franco svizzero mentre la sterlina potrebbe beneficiare della contrazione della forza elettorale della Merkel e del rafforzamento del partito populista anti-Ue AFD” fanno sapere i professionisti di Credit Suisse che, in parallelo, sono positivi sulle azioni tedesche e neutrali sui bond della Germania.

“Guardando ai mercati azionari, confermiamo la nostra view positiva per i titoli europei e, in particolare, per quelli tedeschi. La nuova probabile coalizione a tre vie tra cui i liberali dovrebbe risultare vantaggiosa per l’azionario tedesco dal momento che potrebbe aumentare la spesa fiscale e agevolare un incremento della domanda di matrice ‘politica’, in particolare per le infrastrutture e per la difesa” specificano gli esperti di Credit Suisse, la cui view positiva sull’azionario tedesco resta comunque basata sia sulla crescita dei profitti e sia i sui fondamentali macroeconomici solidi.

Quanto al reddito fisso, gli spread dei titoli periferici potrebbero allargarsi leggermente vista l’affermazione del partito populista tedesco AFD, ma i professionisti di Credit Suisse si aspettano che la prospettiva di una spesa maggiore del nuovo governo di Berlino e, in parte, di minori tasse potrebbero pesare sui bond tedeschi: quindi, le oscillazioni dello spread dovrebbero restare piuttosto contenute nel medio termine.

“Un fattore molto più decisivo per le obbligazioni tedesche nei prossimi mesi saranno le discussioni della BCE sul futuro del suo programma di acquisto di asset” sottolineano gli esperti di Credit Suisse che, infine, vedono selezionate opportunità nel credito, in particolare nel settore finanziario, nei bond ibridi, e nell’high yield.
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