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BCE

Draghi prende in mano la situazione e muove d'anticipo sul Tltro III

La Bce è la prima delle grandi banche centrali a far partire di nuovo lo stimolo, intervenendo preventivamente per sostenere il credito e far ripartire l’economia senza aspettare che le cose precipitino.

7 Marzo 2019 15:04

Uno dei pilastri della strategia di customer centricity delle grandi multinazionali è la capacità di anticipare le esigenze del mercato e non aspettare che arrivi la richiesta per soddisfare la domanda. Da manuale quindi la risposta di Mario Draghi allo stato di incertezza in cui versano sia le economie che il sistema del credito in Europa. Non ha aspettato che le incertezze diventassero problemi concreti, ha giocato d’anticipo con una svolta della politica monetaria dalla pausa a nuovi aggressivi interventi di stimolo, con l’annuncio della riapertura dei T-ltro, i prestiti alle banche a condizioni estremamente agevolate diretti a canalizzare risorse verso un’economia reale che sta facendo fatica a ritrovare il passo della ripresa. La Bce è la prima banca centrale a muovere in direzione di un nuovo sostanziale allentamento monetario, mentre la Fed si è limitata a mettere in pausa i rialzi dei tassi mantenendo però attivo il meccanismo del Quantitative Tightening, che ha gli stessi effetti sul mercato di un aumento del costo del denaro.

EVITATO DI AGIRE IN EMERGENZA IN PREDA AL PANICO


Draghi ha ribadito che i tassi resteranno fermi a zero e dintorni almeno fino a dopo l’estate del 2019, mentre continuerà a reinvestire man mano che vengono a scadenza i titoli accumulati durante il Quantitative Easing che è stato chiuso al 31 dicembre scorso, anche dopo una eventuale mossa sui tassi e finchè sarà necessario. Ma la verà novità è che da settembre sarà lanciata una nuova serie di Quarterly Targeted Longer-Term Refinancing Operations, vale a dire il Tltro-III, che andrà avanti fino a marzo 2021, con un rientro fissato a due anni. Il Tltro III servirà a garantire condizioni di credito favorevoli al sistema economico. Il tempismo di Draghi, come in altre occasioni, è stato perfetto. Ha annunciato il nuovo stimolo in modo "preventivo’" dando la sensazione di avere la situazione perfettamente sotto controllo. Se avesse aspettato magari per agire in presenza di un qualche precipitare della situazione, da una crash Brexit a una acutizzazione delle tensioni sui dazi, avrebbe dato l’impressione di una decisione presa in preda al panico.

INVESTITORI INCORAGGIATI A TORNARE SUGLI EUROBOND


La strategia della Bce a sostegno del credito e dell’economia poggia quindi da giovedì su due solide gambe: il reinvestimento dei titoli del QE in scadenza, teoricamente a tempo indeterminato, e il nuovo ombrello del Tltro III che resterà aperto fino al 2021. Se ci sarà bisogno, ha aggiunto Draghi in conferenza stampa, faremo il necessario utilizzando gli strumenti che abbiamo a disposizione. Per le banche in particolare, la mossa di Draghi avrà un ulteriore benefico effetto, quello di migliorare le condizioni di accesso al mercato dei capitali con emissioni di bond, che era diventata difficoltosa, specialmente per le italiane, per i timori legati alle necessità di rientrare dei Tltro precedenti, oltre che al rinnovo dei bond in scadenza. Anzi, non ci sarà da meravigliarsi se nei prossimi mesi gli investitori globali torneranno a guardare con grande attenzione al mercato degli eurobond. In primo luogo la mossa di Draghi fa tornare la fiducia sul debito sovrano europeo, ma come effetto collaterale anche sul debito emesso dalle banche.
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