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Digital Health, una frontiera per l’investimento che guarda lontano

Le stime puntano a una forte crescita nei prossimi 5 anni nei diversi segmenti del settore Digital health: mobilità, app, telemedicina e analytics.

3 Ottobre 2018 11:37

Si chiama Digital health e secondo molti costituisce una delle risposte più efficaci all’aumento esponenziale della spesa sanitaria in tutto il globo - dai paesi sviluppati a quelli emergenti - al quale la crescita del reddito prodotto, sia a livello di paesi che di individui, non riesce a stare dietro. La digitalizzazione dei servizi sanitari è tra le risposte più convincenti alla richiesta di una sanità sempre più diffusa e tecnologicamente avanzata a costi accessibili per i bilanci pubblici e per le tasche delle famiglie. Secondo alcune recenti ricerche di mercato, il settore Digital health dovrebbe raggiungere solo in America un volume di oltre 220 miliardi di dollari tra cinque anni. Si tratta di un mercato guidato dalla penetrazione sempre più capillare di smartphone e tablet, da una domanda crescente di monitoraggio remoto dei pazienti e da una richiesta in aumento di sistemi avanzati di informazione sanitaria.

QUATTRO MACRO-CATEGORIE


Il mercato della Digital Health viene classificato in quattro macro-categorie: la sanità in mobilità (mHealth), la raccolta elettronica di dati e diagnosi (EHR), la telemedicina, e la healthcare analytics. Tra i quattro, la crescita più rapida è attesa dal segmento della mobilità nel periodo da qui al 2023, anche grazie alla diffusione dei programmi di health awareness, vale a dire la conoscenza consapevole del proprio stato di salute. E la crescita sarà accompagnata da un’esplosione delle app. Secondo una recente ricerca condotta da F. Hoffmann-La Roche e Daman, già nel 2017 erano disponibili ben 325.000 app sanitarie che hanno generato a livello globale 3,6 miliardi di download da parte degli utenti in un solo anno. Il mercato della mHealth è a sua volta suddiviso tra device connesse, app e servizi. Tra questi la crescita più veloce registrata sinora è stata quello delle device connesse, che hanno contribuito per il 57,2% nel 2017, mentre da qui al 2023 la crescita più veloce è attesa dal segmento app, con un tasso di incremento atteso di quasi il 40%.

DALL’OSPEDALE ALL’UTILIZZO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI


Finora le soluzioni di Digital health sono cresciute in termini di utenti individuali soprattutto in ambiente ospedaliero, con un contributo di oltre il 52% al mercato totale. Ma le attese sono ora per una forte crescita di utenti anche fuori dalle strutture sanitarie, grazie anche alla crescente penetrazione di tecnologie basate sulla information technology. A livello geografico, la crescita più forte è attesa nell’area dell’Asia Pacifico, per la combinazione di una serie di motivi a cominciare da quelli demografici. È anche previsto lo sviluppo nel continente asiatico, soprattutto in India, di reti regionali di telemedicina. Insieme al mercato crescono ovviamente anche le società specializzate, che oltre ad aumentare il proprio mercato procedono ad una serie di fusioni e acquisizioni per raggiungere una dimensione globale. Tra i protagonisti più noti si possono citare Qualcomm, Cerner, eClinicalWorks, Epic Systems, McKesson, athenahealth, General Electric, Koninklijke Philips, Cisco e AT&T.

LA PROPOSTA DI INVESTIMENTO DI CREDIT SUISSE


Insomma, un settore non privo di attrattiva per chi investe sul lungo termine e al quale stanno guardando con interesse le più importanti società di gestione del risparmio a livello globale. Nei giorni scorsi Credit Suisse ha reso disponibile il suo Global Digital Health Equity Fund all’interno della piattaforma Challenge Private, una Unit Linked emessa da Darta Saving Life Assurance, compagnia irlandese del Gruppo Allianz, e distribuita attraverso la rete dei Financial Advisors di Allianz Bank. Frank Di Crocco, Responsabile della Distribuzione Retail di Credit Suisse Asset Management in Italia, sottolinea come il fondo sia contraddistinto dall’approccio “pure player” di Credit Suisse Asset Management, che coinvolge aziende altamente specializzate che generano almeno il 50% del proprio fatturato nei settori di loro competenza per rimanere focalizzati, in questo caso, sul settore Digital health.
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