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Crisi, la politica rimette sotto pressione Btp e Borsa

Btp e azioni italiane di nuovo nel mirino di mercati e investitori dopo l’apertura della crisi di Governo. Uno scenario che riporta ai tempi dello scontro con l’Europa di un anno fa. Ma questa volta potrebbe durare di meno

di Redazione 9 Agosto 2019 10:40

Ai tempi della Prima Repubblica le chiamavano ‘crisi al buio’, vale a dire non uno sfaldamento di governo e maggioranza pilotato per arrivare a un assetto diverso già delineato a tavolino dalle correnti democristiane, ma l’ingresso in un tunnel da cui non si sapeva come e quando si sarebbe usciti. A volte la soluzione di queste situazioni era il governo balneare, un modo per rinviare il problema e dare il tempo alle correnti democristiane di cui sopra di mettersi d’accordo sui nuovi equilibri. Il fatto è che la vecchia DC non c’è più e che invece ci sono i mercati finanziari e gli investitori internazionali, una volta abbastanza indifferenti alle vicende politiche interne italiane. E a mercati e investitori le situazioni difficili o impossibili da ‘leggere’ piacciono poco. Vogliono avere un’idea di dove si sta andando, altrimenti semplicemente vendono, pronti eventualmente a tornare quando ci sarà un po’ di chiarezza. Senza dover tornare indietro di mezzo secolo, la situazione ricorda quella di un anno fa, giugno 2018. Allora il tema non era lo sfaldamento dell’alleanza di governo ma lo scontro con l’Europa sui conti pubblici. Ma la reazione di mercati e investitori è stata la stessa: spread su e azioni italiane giù, banche in particolare.

ITALIA DI NUOVO SOLA AL CENTRO DELLA SCENA


Allora la situazione italiana si inseriva in un contesto internazionale in fibrillazione, con le onde d’urto causate dai rialzi dei tassi della Fed, le tensioni geopolitiche, i timori di rallentamento cinese e gli emergenti in difficoltà per la forza del dollaro. Poi tra fine 2018 e inizio 2019 la svolta accomodante della Fed riportava la calma e dava il via a un rally di tutti gli asset che sarebbe durato fino a luglio, contagiando anche spread e azioni italiane. Oggi il quadro globale è meno turbolento. A Wall Street ci sono stati un paio di temporali estivi, ma le banche centrali di praticamente tutti i paesi incamminate su un sentiero di accomodamento monetario sembrano garantire una certa tenuta. Quindi l’Italia si trova in qualche modo sola sulla scena, di nuovo epicentro della turbolenza. Quello che ci si può azzardare a prevedere è che dovrebbe durare meno a lungo dell’anno scorso. Qualche certezza sul percorso di uscita dalla crisi politica arriverà presto. Meno prevedibile è l’esito finale, che dipenderà molto dal tipo di strada che si sceglierà nei palazzi romani.

PREZZI DA SALDO E VOGLIA DI COMPRARE, MA ANCHE CAUTELA


Se la strada scelta sarà quella di metterci un qualche tipo di toppa per rinviare il problema di qualche mese, c’è da aspettarsi che BTP e azioni italiane restino nel mirino dei venditori. Se invece si sceglierà una strada maestra, quale potrebbe essere rappresentata da elezioni anticipate certe e vicine, allora potrebbe anche essere apprezzato dai mercati. A guardare certi prezzi sul tabellone di Milano viene voglia di comprare, alcuni bancari e finanziari si comprano a sconto, anzi a saldi, se si tiene conto di fondamentali e dividendi. Ma agosto è ancora lungo, a Wall Street la storia potrebbe non essere finita, magari è meglio aspettare qualche settimana, magari pagare qualcosa di più, ma andare anche più sul sicuro. La speranza è che almeno qualcuno dei protagonisti della politica abbia un piano, e lo stia seguendo. Il timore è che invece qualcuno abbia deciso di fare una puntata al buio, come al poker.
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