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Cosa insegna il fondo pensione più grande del mondo

8 Luglio 2014 14:10
financialounge -  fondi pensione giappone Government Pension Investment Fund mercati azionari
La caduta degli indici azionari del Giappone tra gennaio e marzo di quest’anno ha determinato la prima perdita trimestrale del più grande fondo pensione al mondo in quasi due anni, proprio nel momento in cui il fondo si sta muovendo verso l'acquisto di ulteriori azioni.

Il Government Pension Investment Fund (GPIF), il fondo pensione nipponico che gestisce un patrimonio di oltre 900 miliardi di euro, ha registrato una perdita dello 0,8 per cento sui suoi investimenti negli ultimi tre mesi dell'anno fiscale, che vanno per l’appunto da gennaio a marzo 2014: tale perdita trimestrale è stata la prima dalla precedente dell’aprile-giugno del 2012, e riflette un calo del 7,1 per cento dell’indice delle azioni giapponesi.

Il rendimento annuo del fondo pensione è stato comunque pari al +8,6 per cento, ed è stato sostenuto da un rally azionario nei primi tre trimestri, mentre i titoli del debito locale in yen hanno reso soltanto lo 0,6 per cento nei dodici mesi.
Non a caso il GPIF è sempre più sotto pressione affinchè riduca l’esposizione alle obbligazioni nazionali a favore di attività più rischiose dal momento che un panel di esperti nominati l'anno scorso dal governo ha sollecitato una revisione delle proprie strategie di investimento.

"La domanda è che cosa offra il giusto rendimento per l’obiettivo di lungo termine del GPIF" ha sottolineato Kazuyuki Terao, chief investment officer di Allianz Global Investors Japan Co. che

ha poi aggiunto: "C'è sempre un rischio in tutto ciò che il management del

fondo decida di fare, ma quando i responsabili della gestione considerano la migliore combinazione di rischio e rendimento, il 60 cento di esposizione al debito nazionale in yen è eccessivo".

I risultati del GPIF illustrano entrambi gli aspetti della discussione sulla possibilità o meno di possedere più azioni in portafoglio: il trimestre terminato a marzo sottolinea che il potenziale di perdite di capitale a breve termine è alto mentre gli utili per l'intero anno confermano che sarebbe stato meglio per il GPIF possedere più azioni invece di debito giapponese.

Allo stesso tempo, quanto accaduto al GPIF può servire di lezione anche ai risparmiatori italiani, molto spesso eccessivamente investiti in titoli di Stato e in liquidità.
Una scelta che tranquillizza nel breve periodo in virtù delle più basse oscillazioni del patrimonio (e quindi delle potenziali perdite) ma che riduce di molto le possibilità di guadagno a medio lungo termine tipico dell’investimento azionario (che però espone a saliscendi anche violenti nel breve termine).

Trovare il giusto mix di portafoglio di azioni, bond, liquidità e altre asset class (materie prime, investimenti immobiliari, strategie di investimento alternativo ecc.) permette, meglio se decise con l’ausilio di un buon consulente finanziario, di disporre di un portafoglio finanziario più equilibrato in termini di rischio / rendimento.
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