Contatti

azioni

Correzione delle Borse globali, sbagliato incolpare la liquidità

Negli ultimi tre mesi sul mercato azionario prevalgono i flussi di vendita su quelli di acquisto per via dei timori sulla crescita economica, sui tassi di interesse e sulla guerra commerciale

3 Gennaio 2019 11:45
financialounge -  azioni Joachim Klement liquidità Wall Street

Dallo scorso 3 ottobre, i principali indici di Borsa internazionali hanno accusato perdite a due cifre, dal -13,7% dell’Eurostoxx al -15% dell’S&P500, dal -14,1% dell’MSCI world al -18% del Nasdaq Composite. Come spesso accade in questi casi, ci si interroga su cosa possa invertire la tendenza negativa del mercato. E, tra gli argomenti più citati, soprattutto negli Stati Uniti, figura l’ingente liquidità disponibile sotto forma di contanti, di conti correnti, di conti di deposito e di strumenti monetari pronti per essere impiegati nel mercato azionario.

INGENTI RISERVE LIQUIDE


Alla base di questa tesi il fatto che le famiglie, le persone più ricche, e le grandi istituzioni (fondi pensione, casse di previdenza, fondazioni, fondi sovrani, gestioni assicurative ecc.) detengono ingenti riserve sotto forma di fondi del mercato monetario, obbligazioni a breve termine e strumenti similari e, in concomitanza di prezzi in discesa libera, siano tentati di convertire parte di quel denaro in azioni, spingendo al rialzo il mercato. Si tratta di un argomento che viene ripetuto come un mantra da strategist, analisti, gestori di fondi consulenti finanziari e molti altri addetti ai lavori del mercato finanziario statunitense.

19.200 MILIARDI DI DOLLARI


Ma corrisponde al vero? E di quanti soldi stiamo realmente parlando? La Federal Reserve ha rivelato nel suo ultimo calcolo che, all’interno del sistema finanziario statunitense (dai piccoli risparmiatori fino agli hedge fund), c’era un totale di 2.900 miliardi di dollari in fondi del mercato monetario overnight, 4.400 miliardi in conti correnti e contanti, e altri 12.100 miliardi in conti di risparmio e certificati di deposito. In totale, ben 19.400 miliardi di liquidità lorda che sono al di fuori del mercato azionario.

Se la volatilità diventa troppo volatile


Se la volatilità diventa troppo volatile





50 CENTS DI LIQUIDITA’ OGNI DOLLARO IN AZIONI


Nel frattempo, sempre secondo la Fed, il valore di mercato totale di tutti gli Stati Uniti allo stesso tempo era pari a 41.700 miliardi. Incrociando i due dati, si può affermare che ci siano circa 50 centesimi (per l’esattezza 46,5) in contanti per ogni dollaro in circolazione investito in azioni. Quindi, se quel denaro fosse impiegato in Borsa il prezzo delle azioni dovrebbe crescere di circa il 50%. Purtroppo non è così. Per ogni azione che viene acquistata, una viene venduta. Se per esempio qualcuno impiega 150 dollari in contanti per acquistare azioni Apple, significa che un attuale azionista di Apple vende la propria quota per $ 150 in contanti.

LA CONTRAPPOSIZIONE DI DOMANDA E OFFERTA


“In pratica, ogni volta che qualcuno vende un titolo, qualcun altro deve comprarlo con i propri soldi. Quindi le disponibilità di contante passano da un investitore a un altro " spiega Joachim Klement, responsabile della ricerca sugli investimenti presso Fidante Capital. Certo, se chi attualmente ha liquidità decide di procedere con acquisti sul mercato azionario potrebbe contribuire a muovere la bilancia a favore della domanda, rendendo meno robuste le forze delle ultime settimane, alimentate dai timori sulla crescita economica, sui tassi di interesse e sulla guerra commerciale, decisamente inclini alla vendita. Come dire che, a determinare l’andamento del mercato azionario, è sempre la contrapposizione della domanda e dell’offerta.
Share:
Trending