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Coronavirus e mercati, i gestori a Financialounge.com: “Shock momentaneo”

Financialounge.com ha raccolto le opinioni degli specialisti di Invesco, AllianzGI, Nordea, AcomeA Sgr, Moneyfarm e Banor Capital sui potenziali impatti del coronavirus a breve e medio termine

di Chiara Merico 25 Febbraio 2020 15:40

Mentre si tenta di fronteggiare l’emergenza coronavirus in Italia, i professionisti degli investimenti si chiedono quali saranno le ripercussioni dell’epidemia su economia e mercati. Financialounge.com ha raccolto le opinioni degli esperti di Invesco, AllianzGI, Nordea, AcomeA Sgr, Moneyfarm e Banor Capital.

INVESCO: REAZIONE SCOMPOSTA


“I mercati azionari hanno avuto una reazione scomposta lunedì, probabilmente dopo le notizie relative alla diffusione del coronavirus in Italia”, nota Luca Tobagi, investment strategist di Invesco. “Da un lato, nel breve-medio termine è difficile valutarne la potenziale ricaduta, sia per la salute pubblica, sia per l’attività economica e le sue ricadute borsistiche. Dall’altro, ricordiamo che le epidemie e pandemie dal Novecento in avanti hanno avuto durate tipicamente inferiori ai 18 mesi. Ciò significa che chi ha orizzonti temporali lunghi (almeno 10 anni) probabilmente potrebbe considerare la correzione del Covid-19 come un episodio temporaneo e magari un’opportunità di acquisto. Questo vale per tutte le aree geografiche e in particolare per regioni e settori più colpiti dal virus”.

ALLIANZGI: RISCHIO RECESSIONE TECNICA


“L’impatto della diffusione del coronavirus in Italia, fino a questo momento limitato alle regioni settentrionali, sull’economia del nostro Paese sarà senza alcun dubbio molto importante”, spiega una nota di Massimiliano Maxia, senior fixed income product specialist di Allianz Global Investors. “Il quarto trimestre del 2019 si era già chiuso con un segno negativo e per quanto riguarda il primo trimestre del 2020 è presumibile ritenere che lo sarà altrettanto, portando quindi il nostro Paese tecnicamente in recessione, poiché avrà fatto registrare due trimestri con crescita negativa. Il fatto che siano state colpite le regioni più importanti nella contribuzione al prodotto interno lordo avrà un effetto ovviamente ancora più negativo su questo scenario. Ciò che attualmente non sappiamo con esattezza è la dimensione di tale impatto, sebbene le primissime stime parlino di una crescita negativa per il primo trimestre tra lo 0.5% e l’1% annualizzata. Di fatto oggi buona parte delle attività produttive e commerciali del nostro Paese sono ferme, con conseguenze sicuramente ancora molto incerte, pensiamo per esempio alle conseguenze sul turismo, e quindi il quadro sarà più chiaro solo nelle prossime settimane, quando comunque ci auguriamo che la situazione si sarà stabilizzata o sarà auspicabilmente in via di miglioramento”. Per Maxia “la reazione di ieri dei mercati azionari europei e di quello italiano in particolare non può ritenersi quindi una sorpresa, dato il susseguirsi delle negative notizie e la drasticità delle misure prese dal governo italiano nel tentativo di arginare la diffusione del virus. Il sentiment degli investitori nel brevissimo termine riteniamo sia destinato a rimanere negativo sui listini globali, e quindi non solo su quello domestico, data la situazione di enorme incertezza: i contagi sono aumentati anche in altri Paesi, non solo in Italia, e non si può ovviamente escludere che anche altri Paesi europei possano registrare un numero molto più alto di contagiati rispetto a quello attuale. La volatilità è quindi destinata a rimanere alta, e ad essere strettamente correlata alle notizie che giorno per giorno verranno comunicate”.

NORDEA AM: SHOCK TEMPORANEO


“Il coronavirus ha iniziato a diffondersi in Lombardia con un impatto molto ampio: molti eventi cancellati, meeting rinviati e altre attività ridotte, come i voli da e per la Cina”, sottolinea Sébastien Galy, senior macro strategist di Nordea AM. “Il problema è che l’emergenza si è sviluppata nel Nord Italia, la parte ricca del Paese collegata ai settori chiave della finanza e del manifatturiero, in un momento in cui la crescita è a un modesto 0,8%. Ciò induce gli investitori a interrogarsi sulle dinamiche di sostenibilità fiscale, poiché la parte finale della curva di rendimento dei titoli di Stato ha subito una moderata pressione. La questione è se le autorità saranno in grado di contenere efficacemente la diffusione del virus nello stesso momento in cui faticano a identificare il paziente 0. È probabile che alla fine ci riescano ma, fino ad allora, il danno economico dovrebbe essere significativo con un aumento dei rischi di credito. Tuttavia, dovrebbe trattarsi di uno shock momentaneo invece che prolungato, sulla scia di ciò che sta accadendo in Cina, con in previsione una ripresa economica a V”.

ACOMEA: TIMORI PER LA CRESCITA


“Le notizie di aumento dei contagiati da coronavirus al di fuori dalla Cina e, in particolare, nel nostro Paese pesano negativamente sui listini globali”, sottolinea Alberto Artoni, portfolio manager US Equity di AcomeA Sgr. “I movimenti dei mercati finanziari iniziano a riflettere i timori per i potenziali effetti del virus sulla crescita economica mondiale, soprattutto in un contesto di timida ripresa del settore manifatturiero negli Usa e nell’Eurozona”. Per l’esperto “è particolarmente difficile a oggi fare previsioni accurate sull’evoluzione della diffusione del virus e sui conseguenti impatti per l’economia mondiale; possiamo però segnalare come la reazione negativa delle Borse sia a nostro giudizio in parte amplificata da valutazioni storicamente elevate, anche se giustificabili in un contesto di bassi tassi d’interesse. Coerentemente con l’approccio value di AcomeA, rimaniamo pronti a cogliere le opportunità che un’eventuale correzione potrà continuare a offrire”.

Coronavirus, gli operatori finanziari a Financialounge.com: “Probabile effetto temporaneo”


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MONEYFARM: EVITARE REAZIONI ISTINTIVE


“Lo scoppio di alcuni focolai di coronavirus in Italia (su cui il posizionamento di Moneyfarm è limitato) è stato accompagnato comprensibilmente da grande preoccupazione”, spiega una nota a cura di Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm. “Se dal punto di vista della salute pubblica sono opportune misure cautelative, per quanto riguarda gli investimenti è bene valutare però con razionalità gli scenari. Bisogna evitare assolutamente reazioni istintive e ragionare in ottica di controllo, gestione del rischio e di obiettivi di investimento, specialmente dal punto di vista dell’orizzonte temporale”. Per l’esperto “l’incidenza dei casi fuori dalla Cina (in particolare in Italia, in Corea, a Singapore e in Iran) è ancora piuttosto limitata per creare allarme, considerando che il virus è stato contenuto con successo in tutte le aree fuori dall’epicentro della regione di Wuhan: in nessuna regione o nazione si sono per il momento registrati più di 1.300 contagi. Il posizionamento dei portafogli Moneyfarm è relativamente conservativo per tutti i profili di rischio. I livelli di volatilità verificatisi finora sono dentro i livelli di rischio e non dovrebbero compromettere le proiezioni di rischio/rendimento di lungo periodo”. Sono in vista, spiega Flax, “alcune modifiche tattiche con focus sulle fonti di diversificazione (più che sulla riduzione dell’azionario) che ci portano a propendere per una duration più lunga, materie prime selezionate, obbligazionario emergente. Questo, ribadiamo, dentro il quadro di un posizionamento strategico che resta invariato”.

BANOR: IL TURISMO E GLI ALTRI SETTORI PIÙ COLPITI


Dopo una premessa in cui invita a non farsi prendere dal panico, ma al contempo a evitare inutili rischi, Francesco Castelli, responsabile fixed income di Banor Capital, sottolinea che “da un punto di vista freddamente statistico, l’impatto medico del virus appare marginale: ricordiamo che, in Italia, l’influenza uccide alcune centinaia di persone ogni anno; la polmonite (di solito batterica) supera costantemente la soglia di diecimila l’anno. La differenza, per l’economia, è il maggiore livello di attenzione: nessuna azienda chiude per l’influenza, nessuno annulla il Carnevale per un caso di polmonite, gli aerei continuano a volare”. Questi eventi, nota l’esperto, “hanno un impatto immediato sulla propensione della popolazione ai viaggi (motivo per cui il settore Travel and Leisure appare tra i più colpiti dalle vendite sul mercato): e va notato che l’Italia (anche nei giorni precedenti l’allerta) già soffriva per il minore afflusso di turisti asiatici, a causa della sospensione dei voli. C’è poi un impatto sull’attività produttiva: uno diretto (sospensione della fornitura di prodotti di consumo dall’Est asiatico) e uno indiretto, sulla filiera. La minore produzione si vedrà nei dati sul Pil dei prossimi mesi, in maniera e misura difficili da prevedere”. Castelli spiega che, per affrontare la tempesta, “vista la nostra natura di investitori prudenti e orientati al medio periodo, tendiamo a investire in settori e società solide, in grado di affrontare la volatilità che periodicamente colpisce i mercati”.
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