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Con il coronavirus la ripresa globale non è cancellata, ma solo rinviata

Le analisi di Goldman Sachs e S&P Global Ratings convergono sul fatto che ci sarà un impatto sull’economia globale nella prima metà dell’anno per colpa del coronavirus, ma la ripresa arriverà comunque

di Virgilio Chelli 5 Febbraio 2020 07:00

Il nervosismo scatenato dal coronavirus sui mercati finanziari è in parte giustificato: l’epidemia, infatti, avrà un impatto economico sia sulla Cina che sul complesso dell’economia globale, sottraendo qualche punto base alla crescita del Pil del pianeta nella prima metà del 2020. Ma tutto lascia pensare che nel giro di qualche mese il fenomeno sarà sotto controllo, e che le cose torneranno verso la normalità. Per questo l’atteso recupero dell’economia mondiale sarà solo rinviato di un trimestre, al massimo due, ma non verrà cancellato.

IMPATTO LIMITATO AI PRIMI DUE TRIMESTRI, POI STABILIZZAZIONE E RIPRESA NEL 2021


Su questo convergono le analisi di grandi osservatori, come S&P Global Ratings e Goldman Sachs, anche se con sfumature diverse. La prima vede una situazione fluida, con previsioni di stabilizzazione a livello globale verso aprile e la fine dell’emergenza sanitaria a maggio. Questo vorrebbe dire un impatto sulle economie dell’Asia-Pacifico limitato ai primi due trimestri, con una stabilizzazione in corso d’anno e una ripresa a inizio del 2021. S&P Global Ratings si aspetta anche misure di sostegno, come tagli alle tasse e sussidi.

L’ECONOMIA GLOBALE È DESTINATA A RIACCELERARE, PROBABILMENTE VERSO FINE 2020


Le stime di Goldman Sachs entrano più nel dettaglio, con la previsione di un impatto anno su anno di 1,6 punti percentuali sul Pil cinese nel primo trimestre 2020 mentre a livello globale l’effetto negativo sarebbe limitato a un punto o meno. L’impatto sarebbe dovuto soprattutto a due fattori: il calo delle esportazioni verso la Cina e la riduzione delle spese all’estero da parte dei turisti cinesi. Anche Goldman Sachs si aspetta una normalizzazione graduale nei trimestri successivi, in questo caso sin dal secondo trimestre per estendersi poi al terzo, fino a una possibile riaccelerazione della crescita globale sul finire del 2020.

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IL GROSSO DELL’ALLENTAMENTO MONETARIO ORMAI ALLE SPALLE, ALMENO NELLE ECONOMIE AVANZATE


Nel caso si rivelasse più difficile mettere sotto controllo la diffusione del virus, i tempi si potrebbero allungare con l’accelerazione globale spostata al 2021. In ogni caso Goldman Sachs non modifica la propria vision di base secondo cui la crescita globale ha ormai toccato il punto più basso e sia destinata ad accelerare, sostenuta dal calo delle tensioni sui dazi e dalle azioni di sostegno e stimolo adottate dalle banche centrali. Per questo la grande casa americana ritiene anche che il grosso dell’allentamento monetario sia ormai alle spalle, almeno nelle economie avanzate. Detto questo, nel breve periodo Goldman Sachs indica un rischio al ribasso, almeno fino a che l’emergenza virus non verrà dichiarata superata.
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