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La coppia Conte-Trump finisce sotto i riflettori

Insolita attenzione dei grandi media esteri per la visita di un premier italiano alla Casa Bianca, di solito un evento incolore che a stento merita una breve. Una relazione che ha vantaggi sia per Trump che per Conte.

31 Luglio 2018 16:22
financialounge -  Casa Bianca donald Trump Giuseppe Conte immigrazione Theresa May USA http://www.governo.it/media/conte-washington/9754

Di solito la visita alla Casa Bianca di un presidente del Consiglio italiano è una non notizia, a parte ovviamente giornali e tv italiani. Questa volta invece Giuseppe Conte si è guadagnato l’apertura del Financial Times con una fotona-notizia titolata: “Trump promuove la linea dura dell’Italia sui migranti”. The Donald è ritratto mentre tiene la sinistra sulla schiena del leader Italiano, che sorride con tutti i denti che ha, mentre con la destra tesa in avanti sembra dire: guardate qui un europeo che finalmente mi piace! E ha aggiunto che ‘concorda pienamente’ con quello che Roma sta facendo sull’immigrazione, illegale ma anche legale: una posizione davvero ferma sui confini. In realtà poi, durante la conferenza stampa congiunta, Trump ha anche dato la notizia ‘vera’ che ha fatto subito il giro del mondo: è disposto ad incontrare ‘senza condizioni’ il presidente iraniano Hassan Rouhani.

LA LENTE DEI MEDIA AMERICANI.


Resta l’attenzione dedicata a Conte dal foglio color salmone della City, e non solo, vedi la Washington Post o l’americana Bloomberg, che alla visita di Conte alla Casa Bianca dedica ben due analisi, per spiegarne il significato agli investitori e cercare di catturare indizi sullo stato delle relazioni tra USA e Unione Europea. Il pellegrinaggio alla Casa Bianca dura ormai da quasi 18 mesi, ha cominciato Theresa May, poi è toccato ad Angela Merkel cui Trump ha persino negato una stretta di mano davanti ai fotografi, poi è stata la volta di Emmanuel Macron, con la famosa spolverata di forfora dalla giacca, e infine una decina di giorni fa a Jean-Claude Juncker, che presentandosi con il cappello in mano è riuscito a spuntare una ‘tregua’ sui dazi da miliardi di dollari sulle importazioni di auto europee. Cosa ha da guadagnare Conte da una relazione privilegiata con Trump è abbastanza chiaro, avere le spalle coperte da un amico dal fisico molto robusto quando a settembre dovrà trattare con Bruxelles su debito e legge di bilancio.

IL GIOCO A SPARIGLIARE DI TRUMP.


Per The Donald il discorso è diverso, probabilmente vede Conte come una pedina utile nel suo gioco di sparigliamento in Europa e nel resto del mondo. Sul fronte scambi commerciali, le importazioni italiane in USA sono quelle che gli danno meno fastidio, fashion, design e food di qualità non rubano posti di lavoro agli americani come fanno invece le auto e l’acciaio. Tra Conte e Trump potrebbe essere anche stata scambiata qualche parola non riportata dai giornali. Magari commesse a stelle e strisce in arrivo per Leonardo-Finmeccanica, il cui balzo in Borsa non sembra completamente giustificato dal rialzo delle stime di utili riportato nella trimestrale uscita lunedì sera a mercati chiusi. In ogni caso – nonostante il punto tenuto sulle sanzioni alla Russia - si può dire che Conte, con il nuovo governo sorvegliato speciale in Europa, la sua carta americana se la sta giocando. Il feeling con Donald Trump è iniziato in Canada nel G7 di inizio giugno, quando il premier italiano aveva incassato dal presidente USA un ‘a really great guy’, un tipo veramente in gamba, malignamente tradotto da alcuni in Italia con ‘bravo ragazzo’.

L’OCCASIONE PERSA DI THERESA.


Da sempre il candidato ideale a fare da sponda agli Stati Uniti in Europa è la Gran Bretagna. Ma tra Theresa e Donald non è mai scattato un feeling neanche lontanamente paragonabile a quello tra ‘Ronnie’ Reagan e ‘Maggie’ Thatcher. La premier britannica non ha saputo farsi amici né gli europei né gli americani ed è rimasta intrappolata nella palude della Brexit senza sponde a cui attaccarsi per arrivare a un accordo. Con un Macron costretto all’anti-trumpismo per riguadagnare qualche consenso in casa e una Merkel esistenzialmente agli antipodi di Trump, forse Conte è riuscito a infilarsi nel varco giusto. Una scommessa non priva di rischi. Il presidente americano non è esattamente un campione di popolarità in giro per il mondo, e un domani essere stato suo amico potrebbe anche non rivelarsi un vantaggio. Ma intanto il gioco è questo e Conte se lo gioca.
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