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Chi rischia guadagna di più

19 Novembre 2012 08:00
financialounge -  Europa giappone livello di rischio mercati azionari Regno Unito
Il premio al rischio del mercato azionario giapponese ha raggiunto il suo massimo di sempre. A dirlo sono gli esperti di una nota casa d’investimento internazionale che, in un recente studio, hanno aggiornato i premi al rischio di 27 paesi sviluppati e di 23 emerging markets.

In particolare il premio al rischio giapponese si attesta attualmente al 5,5%, il livello più alto dal 1990, e ben al di sopra della sua media pari al 2,2%. Affinchè il premium risk del mercato azionario nipponico ritorni alla sua media storica, l’indice Nikkei di Tokyo dovrebbe toccare quota 13 mila punti, cioè il 44% in più di quanto quoti ora (circa 9.000 punti).

Ricordiamo che il premio al rischio (o market risk premium) è inteso come il maggior rendimento atteso dal mercato azionario rispetto ad un investimento in titoli di debito privi di rischio. In pratica misura quanto l’investitore richiede di più per investire in azioni invece che in titoli governativi.

Tornando allo studio, si scopre che il risk premium Usa è al 6,3% (rispetto ad una media del 3,8%), quello europeo si attesta a quota 6,2% (mentre la sua media dal 1990 è pari al 4,4%) e quello del Regno Unito all’8,3% (che si confronta con la media storica del 5,7%).

Per calcolare i premi al rischio, gli analisti hanno ipotizzato la crescita degli utili in funzione del costo del capitale. Negli Usa, per esempio, a fronte di un costo del capitale del 7,9%, si aspettano un aumento dei profitti annui 2012 del 7%, cui seguirà un ulteriore aumento degli utili dell’11% l’anno prossimo e del 12% nel 2014.

In Europa, invece, posto all’8,3% il costo del capitale, gli esperti stimano una contrazione dei profitti del 2% per quest’anno, e un aumento del 12% nel 2013 e del 10% nel 2014. Nel Regno Unito, invece, il costo del capitale si posiziona al 9,8%, mentre gli utili azionari dovrebbero flettere del 6% quest’anno per poi salire del 10% l’anno prossimo e quindi di un ulteriore 9% nel 2014.
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