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"Buy in May?", Wall Street può dare ancora opportunità

Il rally di aprile forse non ha esaurito il potenziale di rialzo della Borsa Usa: se rallenta a maggio offre nuove occasioni d’ingresso per posizionarsi in vista della ripresa

di Virgilio Chelli 5 Maggio 2020 11:02
financialounge -  azioni mercati Michael Wilson Morgan Stanley Wall Street

Il mese di maggio è partito nel segno dell’incertezza a Wall Street, dopo un aprile esuberante in deciso rimbalzo dai minimi di marzo, sulle ali delle misure di sostegno senza precedenti annunciate dalla Federal Reserve e dall’Amministrazione americana. Per alcuni la partenza debole del mese delle rose è solo la conferma del vecchio detto "Sell in May and stay away", vale a dire vendi a maggio e stai alla larga. Ma c’è chi non la pensa così, e vede invece nel rallentamento della corsa di Wall Street l’opportunità di un "Buy in May" per posizionarsi in vista della piena ripresa dell’economia nella seconda metà dell’anno.


WALL STREET STA SEMPLICEMENTE CONSOLIDANDO IL RALLY PER POTER RIPARTIRE


È il caso di un analista già noto alle cronache finanziarie per aver ‘chiamato’ il minimo di marzo come fondo da cui ripartire, Michael Wilson, chief U.S. equity strategist di Morgan Stanley, secondo cui qualche correzione a maggio dopo la corsa di aprile potrebbe starci tutta, ma in questo caso va vista esclusivamente come l’opportunità di un nuovo punto di ingresso sull’azionario. Wilson, ripreso da MarketWatch, ritiene infatti che Wall Street stia semplicemente consolidando i forti incrementi messi a segno ad aprile per prepararsi a riprendere la marcia al rialzo. Lo strategist ha anche in mente il supporto del mercato, che individua a 2.650 punti dell’indice S&P 500, situato ben sopra il minimo di 2.190 toccato il 23 marzo.


LA STORIA DELLE PASSATE RECESSIONI INDICA CHE IL MERCATO PRECEDE L’ECONOMIA DI 1-2 TRIMESTRI


La tesi trova supporto nella storia delle recessioni del passato, quando i mercati hanno sempre anticipato di un trimestre o due la ripresa dell’economia reale, che nel caso della crisi indotta dalla pandemia si dovrebbe collocare nell'autunno del 2020. Nel caso attuale inoltre, rispetto al passato, si aggiunge il supporto illimitato della banca centrale americana e lo stimo fiscale senza precedenti varato dall’Amministrazione Usa, tutte dinamiche che dovrebbero portare a una ripresa vigorosa sia dell’economia che dell’inflazione, una volta che sarà definitivamente superata l’emergenza della pandemia.

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ANCHE LE ASPETTATIVE SUI DIVIDENDI INDICANO UN TREND RIALZISTA


Lo strategist di Morgan Stanley consiglia di puntare su titoli small cap, titoli ciclici ad ampia capitalizzazione e azioni “high-beta”. Un altro fattore rialzista è rilevabile sul mercato dei futures dei dividendi, che riflette le aspettative degli investitori sulle cedole future. Su questo mercato viene prezzata una diminuzione dei dividendi pari a solo il 15% per quest’anno, contro il declino del 23% in occasione della Grande Crisi.
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