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Btp, tutte le cosa da sapere prima di acquistarli

I rendimenti, che sono diventati leggermente più interessanti, non devono essere l’unica ragione per acquistare i Btp. Attenzione alla durata del titolo e ai rischi del mercato estivo

27 Luglio 2018 09:33

Missione compiuta. Ieri il Tesoro italiano ha collocato per intero i 3,25 miliardi di euro di titoli di stato in scadenza: 1,25 miliardi (su richieste per 2,05 miliardi) relativi ai Btp indicizzati a 10 anni e i restanti 2 miliardi (a fronte di 3,2 miliardi richiesti) per i Ctz 24 mesi.

CTZ E BTP


I Ctz (certificati del Tesoro zero coupon), sono i titoli di stato di durata biennale che vengono collocati ad un prezzo inferiore al nominale (per esempio 99 euro su 100 euro di nominale) e rimborsati (a 100 euro) a scadenza. I btp invece sono tra i titoli più diffusi nei portafogli degli investitori istituzionali (fondi comuni, fondi pensione, casse di previdenza, gestioni professionali, fondi sovrani ecc.) ma trovano posto anche in quelli dei piccoli risparmiatori. Ai quali piace, in particolare, incassare la cedola semestrale che permette in molti casi di arrotondare il reddito o la pensione.

BTP INDICIZZATI ALL’INFLAZIONE


Una tipologia particolare di titoli sono i Btp Italia, indicizzati all’inflazione italiana, e i Btp indicizzati all’inflazione europea. La loro peculiarità consiste nel fatto che pagano, oltre ad una cedola fissa prestabilita, un importo variabile legato all’andamento dell’inflazione (quella calcolata dall’Istat per l’Italia, i primi, e quella determinata per la zona euro, i secondi): tanto più salgono i prezzi al consumo (in Italia o nella zona euro), tanto più l’importo variabile sarà generoso per colmare la perdita del potere d’acquisto. Con questi titoli, quindi, il risparmiatore si cautela da un improvviso rialzo dell’inflazione nei prossimi anni.

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GARANZIA DELLO STATO A SCADENZA


Più in generale tutti i Btp (come pure i Bot, i Ctz e i Cct) sono titoli garantiti dallo stato: se l’Italia non fallisce (ovvero non dichiara default) al possessore del titolo spetta la restituzione del capitale per il valore nominale. In pratica se si acquista oggi a 99 euro un Btp triennale da 100 euro nominali di valore tra tre anni lo stato rimborserà 100 euro: ma attenzione, il medesimo importo viene liquidato anche se il titolo fosse stato acquistato a 102 euro.

NON SOLO RENDIMENTO


Uno degli elementi da valutate prima di acquistare un Btp è il suo rendimento. Oggi sono tornati un po’ appetibili (il titolo che scade nel 2020 offre lo 0,7% lordo e quello triennale poco più dell’uno per cento) ma il rendimento è solo uno degli aspetti da considerare. Intanto, è importante avere ben presente che la garanzia di restituzione del capitale è soltanto alla scadenza del titolo. Durante tutta la sua durata, il prezzo subisce le oscillazioni, sia al rialzo che al ribasso, in funzione dell’andamento dei tassi di interesse del mercato obbligazionario. Inoltre va ricordato che prezzi e rendimenti del Btp si muovono in direzione opposta (se salgono i prezzi scendono i rendimenti e viceversa) e in misura tanto più significativa quanto più lunga è il periodo di scadenza.

L’ESEMPIO DELLA SECONDA META’ DI MAGGIO


Per comprendere quanto possa differire il comportamento del prezzo di un Btp a parità di variazione del tasso di rendimento a seconda della sua scadenza basta osservare cosa è accaduto nella seconda metà di maggio. Tra il 14 e il 30 maggio scorsi, tre Btp quotati in Piazza Affari, hanno visto salire il proprio rendimento di due punti percentuali mentre le loro quotazioni hanno accusato perdite molto differenti e crescenti in funzione della loro vita residua. Il Btp 15.6.2020 (codice Isin: IT0005250946) ha lasciato sul terreno il 4% mentre il suo rendimento è salito di due punti percentuali (da -0,12% a 1,90%). Il Btp 1.6.2021 (codice Isin: IT0005175598) ha registrato un arretramento del 5,7% mentre il suo rendimento saliva del 2% (da 0,12% a 2,12%). Infine, il Btp 1.5.2023 (codice Isin: IT0004898034) invece ha perso l'8,3% del suo valore mentre il rendimento saliva dell'1,90% (dallo 0,76% al 2,69%). Ne consegue che è importante essere consapevoli che più il Btp acquistato è di lunga durata, più si va incontro al pericolo di dover affrontare oscillazioni di prezzo anche piuttosto marcate nel corso degli anni.

SPREAD, LO STATO DI SALUTE DEL DEBITO ITALIANO


Un indicatore immediato per conoscere lo stato di salute dei titoli del debito italiano (e quindi della probabilità di un default) è rappresentato dallo spread (il differenziale di rendimento) tra il Btp e il bund (il titolo di stato tedesco di pari durata): più lo spread si allarga più crescono le preoccupazioni sulla sostenibilità dei titoli di stato dell’Italia. Attualmente si attesta intorno ai 230 punti base (cioè il rendimento del Btp decennale è del 2,3% superiore al bund decennale) mentre a inizio anno era di 160 punti base.

LA SPECULAZIONE IN ESTATE


Altro aspetto da tenere conto è che siamo in estate, periodo nel quale gli scambi sui mercati finanziari si riducono e la speculazione trova gioco più facile a muovere i prezzi. La situazione politica italiana offre una sponda propizia agli speculatori come si è visto nella seconda metà di maggio: acquistare Btp in questa fase significa pertanto essere esposti a potenziali colpi di coda improvvisi del mercato solo sulla base di rumors o di semplici polemiche politiche.

L’IMPORTANZA DELLA DIVERSIFICAZIONE


Infine, ma non certo per importanza, si deve sempre tenere presente l’importanza della diversificazione: mai concentrare i risparmi in un unico strumento e quindi se si è troppo esposti sui btp meglio alleggerire le posizioni. Tra le opportunità che attualmente potrebbero consentire una diversificazione efficace ci sono i titoli di stato USA a due anni, le obbligazioni societarie americane di medio alta qualità (rating investment grade), le obbligazioni high yield europee, il debito emergente, i titoli inflation linked internazionali. Se però non si hanno le competenze per scegliere tra queste occasioni meglio rivolgersi ad un consulente di fiducia.

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