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BTP, le attuali quotazioni sono sostanzialmente corrette

Dopo aver corso tanto, le quotazioni dei BTP sembrano aver raggiunto un punto di equilibrio tra buone condizioni cicliche e dubbi sul futuro dell’Europa.

2 Marzo 2018 09:43
financialounge -  BTP elezioni Italia Nicola Mai obbligazioni PIMCO

I risparmiatori che negli ultimi anni hanno continuato a credere nei BTP sono stati premiati. Infatti, dopo la crisi del debito sovrano della zona euro dell’estate del 2011, che aveva proiettato i rendimenti al 7 per cento, l’intervento risoluto da parte della BCE con il Quantitative Easing e un contesto economico più favorevole anche al bilancio statale, ha reso possibile un calo strutturale dei rendimenti mentre i prezzi dei BTP, che si muovono in direzione opposta ai rendimenti, sono saliti ai massimi di sempre.

IL RENDIMENTO DEI BTP A 10 ANNI 
A beneficiarne in modo maggiore sono stati i possessori di BTP a più lunga scadenza: basti pensare che mentre l’indice generale Mts dei BTP ha messo a segno un rialzo del +20,8% da fine 2013 al 28 febbraio scorso, l’indice Mts dei BTP decennali ha registrato un apprezzamento del 32,6%. Il problema però è che, gran parte di questi rendimenti (sia quello dell’indice generale che del BTP a 10 anni) sono stati ottenuti nel 2014. In particolare, l’investimento nel BTP decennale ha reso il 22,67% nel 2014, il 4,84% nel 2015, lo 0,72% nel 2016, l’1,86% l’anno scorso e lo 0,51% nei primi due mesi di quest’anno. Con le elezioni incerte di domenica e con la tendenza a livello globale ad un graduale rialzo dei tassi sui mercati obbligazionari la preoccupazione degli investitori sui BTP è diventata abbastanza palpabile.

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UN GIUDIZIO EQUILIBRATO SUI BTP
“Non si possono affatto escludere attacchi di volatilità se l'Italia non riuscisse a formare un governo subito dopo le elezioni. Tuttavia, guardando oltre i prossimi 6-12 mesi, riteniamo che gli spread (extra rendimenti rispetto al bund tedesco) dei BTP saranno ancorati nella maggior parte degli scenari” puntualizza Nicola Mai, Responsabile della ricerca sul credito sovrano in Europa di PIMCO che, nella sua analisi sulle possibili implicazioni del dopo voto di domenica, rivela di essere sostanzialmente neutrale sugli attuali livelli dei BTP.
“Si tratta di una posizione che riflette le nostre previsioni che vedono, da una parte, le buone condizioni cicliche e un limitato rischio politico e, dall’altra, le preoccupazioni a medio termine per le infrastruttura della zona euro” precisa il manager secondo cui le elezioni in Italia rappresentino senza dubbio l'evento politico più importante dell’anno per l’Europa mentre “le probabilità che le elezioni del 4 marzo portino a un governo autorevole e orientato alle riforme sono scarse”.

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L’ATTENZIONE È SULLA CRESCITA ECONOMICA
Certo, ammette Nicola Mai, non si tratterebbe del miglior viatico per un Paese caratterizzato da un elevato debito pubblico e con un forte bisogno di riforme. Tuttavia, i mercati finanziari sembrano prestare maggiore attenzione alla ripresa congiunturale in corso in Europa.
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