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Investimenti di lungo termine, cosa insegna il BTP decennale 2008

Il BTP decennale acquistato nel settembre 2008 è scaduto: non sono mancati momenti di forte tensione sui mercati ma chi lo ha mantenuto si è assicurato rendimento annuo del 4,76%.

18 Ottobre 2018 11:28

Le turbolenze degli ultimi giorni sui mercati finanziari dovrebbero aver ricordato agli investitori quanto sia importante la consapevolezza del rischio del proprio portafoglio. Ovvero il grado di accettazione delle oscillazioni dei mercati che possono mettere a dura prova anche i risparmiatori più consumati. Se si desidera puntare a rendimenti potenzialmente più elevati occorre mettere nel dovuto conto maggiori rischi che possono tradursi in forti variazioni del valore degli asset in portafoglio, soprattutto nel breve termine.

DIFFERENZE TRA BREVE E LUNGO TERMINE


Nel medio lungo termine, invece, questi alti e bassi si dimenticano, grazie anche al fatto che si è gratificati da performance più rotonde a fronte di una fedeltà al proprio investimento evitando che l’emotività abbia la meglio. A questo proposito, per comprendere come ci si dovrebbe comportare con un investimento azionario, basta prendere a prestito l’esempio di un BTP decennale acquistato in asta nel settembre 2008, con un rendimento lordo annuo del 4,76%. Alla fine dei 10 anni, consegnando il titolo di stato in scadenza alla propria banca, il risparmiatore avrebbe beneficiato di un rendimento annuo poco al di sotto dei 5 punti percentuali all’anno sebbene non siano mancati momenti di forte tensione.

DIECI ANNI CON FORTI CALI DI MERCATO


Per esempio, tra il 14 giugno 2011 e il 9 novembre 2011 il valore del titolo è crollato del 15% mentre tra il 17 marzo 2012 e il 24 luglio 2012 la correzione è stata invece dell’8,1%. Durante il famoso taper tantrum, quando il presidente della Fed fece trapelare l’ipotesi di una riduzione degli acquisti di bond in dollari sul mercato da parte della banca centrale americana, la correzione sfiorò il 5 per cento. Tra il 20 marzo 2015 e il 6 giugno 2015 la caduta fu invece del 3,9%.

INDIFFERENTI ALLE CORREZIONI DI PREZZO


In tutte queste circostanze è probabile che il possessore del titolo non si sia nemmeno accorto dell’entità della perdita del valore di mercato del titolo in portafoglio. Così facendo, però, è riuscito a evitare le trappole emotive che scattano quando i mercati crollano, e a proseguire il proprio investimento fino alla scadenza: se il possessore di un portafoglio azionario avesse lo stesso approccio in occasione delle correzione dei mercati è altrettanto probabile che il rendimento dell’investimento risulterebbe maggiore.

Ascolta - Puntata 2 - Emozioni e investimenti


Puntata 2 - Emozioni e investimenti





LA FEDELTÀ ALL’INVESTIMENTO PAGA


Questo non vuol dire che il possessore del BTP non abbia potuto (o dovuto) vendere il titolo prima della scadenza. In casi di vera necessità o imprevisti, non si hanno alternative. Ma tutti coloro che hanno mantenuto in portafoglio il BTP decennale acquistato nel settembre 2008, 10 anni dopo hanno potuto concludere con grande soddisfazione un investimento che gli ha fatto guadagnare il 4,76% all’anno.
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