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Boris Johnson

Brexit, lo “strappo” di Johnson porta nuova volatilità per la sterlina

L’annuncio del primo ministro britannico, che ha chiesto alla regina di sospendere le attività parlamentari fino al 14 ottobre, rende più probabile l’ipotesi di un’uscita senza accordo della Gran Bretagna dall’Ue

di Chiara Merico 28 Agosto 2019 15:38
financialounge -  Boris Johnson Brexit Ludovic Colin no-deal regina Elisabetta II Vontobel Asset Management

Una mossa clamorosa che sembra spianare la strada, salvo colpi di scena, a una Brexit no-deal: è quella del primo ministro britannico Boris Johsnon, che mercoledì 28 agosto ha chiesto alla regina Elisabetta II di sospendere le attività del Parlamento fino al prossimo 14 ottobre. L’annuncio di Johnson riduce considerevolmente il tempo per bloccare l’uscita senza accordo della Gran Bretagna dall’Ue, prevista per il 31 ottobre.

TEMPI STRETTISSIMI


Per quella data Johnson ha promesso che il Regno Unito sarebbe stato fuori dall’Unione europea, con o senza accordo. I membri del Parlamento britannico sarebbero dovuti tornare al lavoro dopo le vacanze estive il 3 settembre, ma se i lavori venissero sospesi per cinque settimane, osserva la Cnn, “avrebbero poco più di una settimana di tempo per far passare qualsiasi iniziativa legislativa che prevenga una Brexit no-deal”.

JOHNSON PUNTA A USCIRE CON O SENZA ACCORDO


“Continuiamo a vedere lo scenario peggiore che si svela davanti ai nostri occhi”, commenta Ludovic Colin, head of global flexible bonds di Vontobel Asset Management, secondo cui “il fine di Boris Johnson è di costringere il Regno Unito a uscire con o senza un accordo, per poi innescare elezioni a sorpresa a novembre”.

CONSEGUENZE NEGATIVE


Secondo l’esperto, “il Regno Unito si troverà ad affrontare un vento economico contrario, associato a politiche economiche a lungo termine poco chiare. Questo può solo significare una sterlina più debole, un rendimento dei Gilt più debole e disavanzi pubblici potenzialmente più elevati. La sterlina potrebbe scendere fino a 1,10 (su dollaro, ndr) nelle prossime settimane”. Per Colin “una cosa è certa: gli asset del Regno Unito saranno sottoperformanti nelle prossime settimane, e la volatilità della sterlina è destinata a continuare”.
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