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Brevetti 2014, l’Italia in scia alla crescita europea

6 Marzo 2015 10:30
financialounge -  arredamento brevetti settori trasporti
Dopo ben quattro anni le richieste di brevetti industriali sono tornate a crescere in Italia. A rivelarlo è EPO (European Patent Office), l’ufficio europeo dei brevetti, l’ente presso il quale confluiscono le domande di registrazione delle invenzioni da tutto il mondo. Lo scorso anno, le pratiche hanno riguardato 274 mila richieste, pari ad un incremento del 3,1% rispetto all’anno precedente. Un trend nel quale l’Europa ha contribuito in modo significativo rafforzando il proprio ruolo strategico come centro globale di tecnologia e innovazione, facendo segnare un ulteriore incremento di domande per il quinto anno consecutivo.
Guardando i singoli paesi europei, si scopre che il podio dei più attivi nel 2014 è composto dall’Olanda (+9,1%), dal Regno Unito (+4,8%) e dalla Francia (+4%). In lieve aumento, come accennato sopra, l’Italia (+0,5%, con 4.684 richieste di brevetto contro le 4.659 pervenute nel 2013), in leggero arretramento la Germania (-0,8%) mentre le domande provenienti da Spagna (-2,1%), Svizzera (-3,1%) e, soprattutto, Finlandia (-9,3%) sono risultate in territorio negativo più marcato.
Ma in quali settori si concentrano le richieste dei nuovi brevetti in Italia? Il settore della movimentazione, imballaggio e della tecnologia della manipolazione occupa l’8% del totale, seguito da quello dei trasporti (7%), da quello relativo all’ingegneria civile (7%), quindi dal settore delle macchine speciali (6%), dall’arredamento (6%) e dalle tecnologie mediche (6%). Se però di osservano quelli con il maggior tasso di crescita all’interno dei 10 settori più importanti in questo campo, nel 2014 sono stati i trasporti (+16%), e quello dei motori (+12%), quello delle tecnologie mediche (8,5%) a vantare i più alti incrementi su base annua.
Da notare infine che l’Europa, nel suo insieme, si conferma leader in molti campi a livello mondiale ad eccezione della computer technology dove gli Stati Uniti si confermano primatisti assoluti.
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