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Borse, valutazioni sempre più slegate dai fondamentali

Le borse, cioè la finanza, sembrano sempre più slegate dai fondamentali (economia utili): i profitti societari devono tornare a salire per ristabilire più equilibrio.

20 Ottobre 2016 10:04
financialounge -  borsa finanza fondamentali mercati azionari utili

Il rapporto tra capitalizzazione di borsa (cioè il valore di borsa di tutti i titoli delle aziende quotate in un determinato Paese) e il PIL nominale offre un’indicazione sintetica ma piuttosto efficace di quanto il mercato azionario (cioè la finanza) valuti l’economia reale.

Ebbene se si osserva questo parametro relativamente a Wall Street si nota che tale rapporto è intorno a 1,27: ovvero la finanza (capitalizzazione di borsa) si posiziona al 27% al disopra dell’economia reale (PIL americano). In Giappone tale rapporto è in equilibrio (1,02) mentre in Germania è 0,50 (cioè la finanza vale la metà dell’economia reale tedesca) e in Italia addirittura a 0,26 (cioè Piazza Affari valorizza soltanto il 26% del PIL del nostro paese).

Pur considerando i dati storici (in base ai quali tale rapporto è di solito sempre maggiore a Wall Street e sempre inferiore in Europa), si potrebbe comunque arrivare alla conclusione che la borsa americana potrebbe essere è a rischio bolla e che l’Europa (Italia compresa) sarebbe invece a sconto.

In realtà guardando altri parametri, come per esempio il rapporto prezzo/utili (p/e), che rivela quanto le quotazioni di borsa correnti valorizzino i profitti aziendali, tutte le borse sono piuttosto care dal momento che il p/e si colloca ai massimi o comunque al di sopra della media decennale: da Wall Street (18,2) a Tokyo (16,2) fino a Piazza Affari (17,9).

Ecco perché, secondo gli analisti, per evitare una brusca correzione dei listini (che potrebbe essere compresa tra il -15% e il -30%) in grado cioè di riportare le valutazioni su livelli di maggiore equilibrio, è indispensabile che gli utili aziendali riprendano a registrare tassi di crescita. A cominciare dai prossimi dati sulle trimestrali USA e Europa.
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