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Adrian Hilton

BCE, lo stress dei BTP non influenzerà le scelte di Draghi

Gli esperti di Ethenea e Columbia TI concordi nel ritenere importanti la direzione del reinvestimento totale degli attivi di QE in scadenza e i tempi del primo rialzo dei tassi

14 Giugno 2018 10:38

La riunione di oggi della BCE è ancora più importante di quanto si potesse ipotizzare solo fino a ieri. Infatti, il nuovo dot plot della Federal Reserve (cioè il grafico a puntini che sintetizza l‘evoluzione dei tassi USA nei prossimi due-tre anni) indica un potenziale quarto rialzo per l’anno in corso contro i tre previsti fino alla vigilia della riunione della Fed. Se la BCE nella riunione odierna, non fosse esplicita nel fornire dettagli sulla conclusione del Qe, il dollaro potrebbe riprendere a salire non soltanto contro le valute emergenti ma anche contro l’euro.

DETTAGLI DI FINE QE A LUGLIO


“Riteniamo che oggi la Bce pubblicherà un preannuncio sul tapering del QE, mentre i dettagli saranno poi forniti nella prossima riunione decisionale sulla politica monetaria, prevista a luglio” riferisce Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors secondo il quale il punto da tenere sotto controllo riguarderà un eventuale aggiornamento della politica monetaria circa un primo potenziale aumento dei tassi di interesse.

MASSIMA ATTENZIONE ALLE PAROLE DI DRAGHI


L’esperto ricorda che la policy attuale della banca centrale europea recita che ‘i principali tassi di interesse della BCE sono fissati per rimanere ai livelli attuali per un lungo periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte del programma di acquisto di titoli sul mercato”. Partendo pure dal presupposto che questa frase possa restare invariata dal momento che Draghi non ha fretta di aumentare i tassi, non si può escludere, secondo Yves Longchamp, un cambiamento significativo nella comunicazione se le due parole "ben oltre" dovessero essere rimosse dalla dichiarazione.

CHIUSURA DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO A FINE DICEMBRE


Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda, Adrian Hilton, Responsabile Global Rates and Currency presso Columbia Threadneedle Investments: “E’ probabile che oggi la BCE discuta la fine del suo programma di QE anche se non verrà raggiunta una decisione finale precisa riguardo ai tempi necessari. Ci aspettiamo un breve e iniziale processo di tapering, con la chiusura del programma a dicembre di quest'anno” puntualizza l’esperto. Secondo il quale, tuttavia, il quadro sul Qe sembra tracciato, in quanto il programma di acquisto di titoli sul mercato raggiungerà i limiti massimi di capacità verso la fine dell'anno e, in ogni caso, dovrà essere chiuso.

APPROFONDIMENTO
La strada in discesa di Powell e quella in salita di Draghi

REINVESTIMENTO DEGLI ATTIVI DELLA BCE


“Lo strumento più potente di politica monetaria in questo momento è la direzione che verrà data al reinvestimento totale degli attivi di QE in scadenza e, a tempo debito, i tempi del primo rialzo dei tassi” specifica Adrian Hilton. Per quanto riguarda poi i recenti sviluppi della politica italiana e l’impatto che essi hanno determinato sui prezzi degli attivi dell'area Euro (in particolare su quelli dei BTP) i mercati potrebbero dover abituarsi a livelli di volatilità più alti, ma senza che tutto questo necessariamente possa influire sulle decisioni della BCE.

LE NUBI SUI BTP NON PREOCCUPANO DRAGHI


“La banca centrale europea, almeno finora, non sembra ritenere che questo cambiamento sia sufficiente a far deragliare la sua lenta e costante normalizzazione della politica monetaria” dichiara Adrian Hilton mentre Yves Longchamp aggiunge: “Sebbene la situazione italiana abbia fatto notizia un paio di settimane fa, e lo stress nei prezzi dei BTP sia persistente, riteniamo che non influenzerà le scelte della BCE, poiché le tensioni sono limitate alla penisola”
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