Contatti

azioni

Azioni, vendere troppo presto può costare caro

Le valutazioni delle azioni sono elevate e il rischio di un’ampia correzione è maggiore dell’opportunità di un ulteriore rialzo, ma le Borse hanno ancora chance.

29 Gennaio 2018 10:38
financialounge -  azioni gestione del rischio mercati azionari Pictet S&P 500 Warren Buffett

Chi guarda alle performance del passato per orientarsi nelle scelte d’investimento per il futuro sbaglia perché ciò che è accaduto non è indicativo di ciò che potrà accadere. Tuttavia, analizzare e contestualizzare quanto è accaduto ai titoli e in particolare alle azioni può aiutare a prendere scelte d’investimento più consapevoli.

Già all’inizio del 2016, erano in molti a sostenere che le azioni fossero arrivate al top del rialzo dopo una lunga corsa degli indici iniziata circa 7 anni prima, cioè dopo il minimo post crac Lehman Brothers del 9 marzo 2009. Basti pensare che l’indice S&P500 di Wall Street tra il 9 marzo 2009 e i 31 dicembre 2015 mostrava un rialzo del +202%.

Eppure nonostante quella performance ‘stellare’, nei 12 mesi successivi lo S&P500 è stato in grado di salire di un altro 9,5% e, puntualmente, all’inizio dello scorso anno si sono ripetute le raccomandazioni sull’investimento nelle azioni americane, troppo care e che salivano ormai da troppo tempo.

Sappiamo tutti come è andata a finire: con un +19,4% il 2017 ha siglato la miglior performance annuale di Wall street dal 2013. Puntualmente, anche quest’anno, si sta ripetendo il ritornello: Wall Street sempre più cara e a rischio correzione.

Ora, diciamo subito che chi investe in azioni, e in particolare in quelle americane, deve essere consapevole che i margini per un ulteriore rialzo sono molto più limitati rispetto agli spazi di ribasso.

Correzioni che, infatti, potrebbero assumere proporzioni anche molto significative (ben superiori al 20 per cento) se solo alcune delle attese positive deludessero le aspettative: dall’incremento degli utili ad un aumento meno graduale dei tassi d’interesse, da un’inflazione in accelerazione ad eventi geopolitici cruenti.

Detto questo, non va neppure dimenticato il contesto che, almeno per il momento, rende le azioni ‘relativamente’ più convenienti (ovvero meno care) delle obbligazioni (per non parlare della liquidità che, addirittura, fa perdere soldi, visti i tassi negativi del mercato monetario euro). Non solo. Come fanno notare gli esperti di Pictet Asset Mangement, anche Warren Buffett (il mitico investitore americano fondatore di Berkshire Hathaway), tra gli altri, sostiene che le azioni tendono ad andare meglio nelle ultime fasi di un rialzo del mercato.

APPROFONDIMENTO
Borsa, più banche e titoli ciclici e meno settori difensivi

“Tale tesi è confermata da quanto avvenuto nel 2017” fanno presente i professionisti di Pictet AM che poi spiegano: “Per la prima volta nella storia l’azionario globale ha fatto segnare guadagni per 12 mesi consecutivi mentre la volatilità realizzata dell’indice S&P 500 ha toccato il minimo record del 3,5%. Inoltre, la flessione più marcata del S&P 500 è stata pari al 2,8%, una correzione molto meno profonda rispetto alla media dei precedenti mercati rialzisti (5-7%)”.
Share:
Trending