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Strategia azionaria, lasciar correre i titoli vincenti e scaricare al più presto i perdenti

Emerge una significativa disparità delle performance dei titoli dell'indice S&P 500. Ma se non si hanno le competenze giuste meglio affidarsi ad un consulente di fiducia per gli investimenti a lungo termine.

16 Novembre 2018 09:30
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Dopo la drastica correzione di ottobre, gli indici di Borsa faticano a ritrovare un punto di equilibrio con andamenti altalenanti al rialzo o al ribasso, anche in una stessa seduta di mercato. Una situazione che, inevitabilmente, alimenta il dibattito nella comunità finanziaria se si stia percorrendo ancora il mercato rialzista (toro) inaugurato nel marzo del 2009, oppure sia iniziato un trend ribassista (orso).

Secondo alcuni osservatori, però, questo dibattito rischia solo di disorientare gli investitori che farebbero meglio a focalizzarsi sull’importanza di riconoscere le qualità dei singoli titoli. È un approccio che vale la pena approfondire visto quello che è successo dall’inizio dell’anno nell’ambito dell’indice S&P 500: la sua performance al 9 novembre si posizionava a circa quattro punti percentuali al di sopra del valore di inizio gennaio, ma con enormi differenze nelle performance dei singoli titoli.

GENERAL ELECTRIC E NETFLIX


Due esempi su tutti. Mentre una delle blue chips storiche di Wall Street, General Electric, ha bruciato circa il 50% della propria capitalizzazione sulla scia di risultati deludenti e dopo l'ennesima riduzione dei dividendi, il titolo Netflix mostrava un rialzo di oltre il 70% nello stesso periodo. Questa tendenza non è un evento circoscritto al 2018. In base ad un’analisi sui dati storici condotta da Longboard Asset Management si dimostra che se gli investitori avessero rinunciato al 20% dei titoli azionari con le migliori performance dal 1989, si ritroverebbero con un rendimento netto pari a zero, contro il 7,4% annualizzato dell’indice S&P500 (ovvero ad una perfomance complessiva del 694%). Se si osservano i primi cinque e ultimi cinque titoli (in base alla performance) dello S&P 500 in diversi periodi di tempo, risulta infatti piuttosto evidente come un grande top performer di Borsa possa fare la fortuna degli investitori e viceversa se si insiste su un titolo fanalino di coda nei rendimenti.

IL MEGLIO E IL PEGGIO DEGLI ULTIMI 12 MESI


Un fenomeno di cui si ha una fotografia nitida se si analizza l’andamento dei migliori titoli dell’S&P500 negli ultimi 12 mesi. Si vede come i primi cinque posti siano occupati da Fossil Group (+201%), Advanced Auto Parts (+115)., Macy's (+112%), Abiomed (+109%) e Kohl's Corp. (+99%) mentre i peggiori cinque siano stati General Electric (- 55%), Mohawk Industries (-52%), Frontier Communications Corp.(- 50%), EQT Corp (- 46%) e Western Digital Corp (-.44%). La media dei migliori cinque fa +127% e quella dei peggiori cinque -49%, mentre l’indice S&P500 ha registrato un aumento dell’8%. Se il passato offre qualche indicazione utile, allora gli investitori potrebbero prendere atto di queste tendenze e porre l'accento sulle scelte di portafoglio privilegiando i titoli più gettonati scaricando, al più presto, i grandi perdenti prima che peggiorino ulteriormente.

Indice S&P500, come ridurre in modo semplice il rischio dell'investimento


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NON È SEMPLICE COME SEMBRA


In realtà, non è affatto semplice come sembra. Per esempio, prima della massiccia corsa al rialzo di Fossil nel 2018, il titolo era stato uno con le peggiori performance (-70%) di Wall Street nel 2017, a causa dei profitti deboli: una svolta radicale nel sentiment degli analisti ha comportato una brusca inversione di tendenza per questo titolo nel 2018. Allo stesso modo, uno dei top performer del 2017, il titolo del casinò Wynn Resorts, che aveva messo a segno un rialzo del 90% l’anno scorso, ha corretto di oltre il 35% negli ultimi 12 mesi dopo una serie di report deludenti sugli utili e sui timori che il proprio business in Cina possa essere esposto a rischi. È importante tenere a mente questi esempi, perché nessun vincitore sarà sempre tale così come i titoli ‘perdenti’ possono improvvisamente rimbalzare.

MEGLIO AFFIDARSI AD UN CONSULENTE DI FIDUCIA


Vendere rapidamente un vincitore per paura che i profitti svaniscano può comportare la rinuncia di ulteriori ingenti guadagni, mentre aggrapparsi a un titolo malconcio sperando in un inversione di tendenza spesso provoca solo ulteriori cocenti perdite. Tuttavia, dal momento che questo approccio è semplice solo sulla carta, molto meglio affidarsi ad un buon consulente di fiducia insieme al quale allestire un portafoglio di medio lungo termine che soddisfi le nostre necessità e rispetti la personale predisposizione al rischio.

Perché adesso gli investitori sono preoccupati per l’inflazione


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