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Azioni Europa, Francoforte pronta a riprendersi lo scettro da Parigi

Nei primi 8 mesi del 2018 la Borsa di Parigi ha registrato una performance del 2,8% mentre quella di Francoforte è in rosso del 5,4%. Ma adesso ci sono le condizioni per una inversione dei ruoli

4 Settembre 2018 10:25

Il mese di agosto si è rivelato poco propizio per le Borse europee. A differenza di Wall Street, dove sia l’indice S&P 500 che il Nasdaq composite hanno registrato nuovi record storici, i listini azionari dell’area euro hanno segnato il passo. Complici le tensioni commerciali alimentate dall’amministrazione Trump, la crisi della Turchia e l’instabilità politica italiana, l’indice MSCI EMU, che riflette l’andamento delle Borse della zona euro, ha chiuso il mese con una perdita del 2,7% che ha portato in rosso il bilancio da inizio anno (-1,7%).

BORSE AREA EURO IN ROSSO AD AGOSTO


Con la sola eccezione della Finlandia (mercato azionario peraltro di modeste dimensioni), tutte le principali piazze finanziare della zona euro sono finite in territorio negativo ad agosto: da Madrid (-5,4%) a Milano (-8,9%), da Lisbona (-1,6%) a Dublino (-1,4%), da Francoforte (-2,5%) a Parigi (-1,4%).

PARIGI IN ATTIVO E FRANCOFORTE IN ROSSO


Tuttavia, colpisce il fatto che da gennaio a fine agosto, mentre l’indice MSCI France ha registrato una perfomance positiva (+2,8%) l’MSCI Germany risulta in pesante perdita (-5,4%). Un andamento divergente che stupisce ancora di più alla luce dell’indebolimento dell’economia francese. “Nel 2017 un consistete contributo all’economia della Francia e, di riflesso, al suo mercato azionario, era giunto dall’esito delle elezioni che avevano visto la vittoria del fronte europeista guidato Macron scongiurare la vittoria del fronte anti euro di Marine Le Pen. Quest’anno, invece, sono intervenuti altri fattori” fanno sapere gli esperti di Amundi nel loro ultimo Weekly Market Review.

DIVERSA COMPOSIZIONE DEGLI INDICI


Tra i fattori da loro indicati, spicca quello relativo alla diversa composizione degli indici di Borsa dei due paesi. L’indice l’MSCI in Francia, in particolare, evidenzia un sensibile sovrappeso sui settori aerospaziale, lusso ed energia (che nel loro insieme pesano per il 28% rispetto al 5% che hanno invece nell’indice MSCI Germania). Si tratta di settori che vantano una significativa sovra performance da inizio anno. Per contro, il settore automobilistico e quello finanziario, che nell’MSCI Germany pesano per il 26% e nell’MSCI France solo il 16%, mostrano una performance da inizio anno peggiore rispetto alla media di mercato.

LE IMPLICAZIONI DELLE TENSIONI COMMERCIALI


Un altro aspetto che ha influito negativamente su Francoforte è quello inerente alle implicazioni della guerra commerciale e della Brexit. E’ vero che si tratta di implicazioni che hanno riguardato un po’ tutti i mercati europei ma è altrettanto vero che mentre i ricavi tedeschi dalle vendite negli Stati Uniti, in Cina e nel Regno Unito ammontano al 31%, tale percentuale nelle aziende francesi dell’MSCI France non va oltre il 24%.

Meno contagi, ma anche meno protezioni dal giudizio dei mercati


Meno contagi, ma anche meno protezioni dal giudizio dei mercati





PRESTO DI NUOVO VENTO A FAVORE DELLA GERMANIA


“A breve termine, dato che lo scontro tra USA e UE e la minaccia della Brexit sembrano in via di ridimensionamento, la Germania dovrebbe riprendersi, mentre in un’ottica di lungo termine, l’orientamento pro-ciclico (73% della Germania rispetto al 63% della Francia) dovrebbe giocare a favore di Francoforte” concludono i professionisti di Amundi.
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