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Azioni cinesi, è il momento di aumentarne il peso?

2 Ottobre 2012 08:00
financialounge -  cina consumi indice livello di rischio mercati azionari piano di accumulo del capitale settore edilizio
Negli ultimi due mesi, per l’esattezza da metà luglio a metà settembre, i principali indici azionari hanno messo a segno buoni rialzi grazie alla ritrovata stabilità dei listini: S&P500 di Wall Street +7,5%, Eurostoxx +13,1%, Nikkey 225 +4,61%, Hang Seng di Hong Kong +6,0%. In retromarcia, invece l’indice azionario della Borsa di Shanghai -1,76%. Come mai, il listino della seconda potenza economica del mondo non ha saputo seguire la scia rialzista?

Innanzitutto va detto che l’underperformance delle azioni di Shanghai rispetto alla media mondiale, rappresentata dall’indice MSCI World, è iniziata dalla fine del 2010: infatti dal dicembre 2010 al settembre 2012 i titoli di Shanghai hanno perso il 13,2% contro il +10,5% dell’MSCI World. In precedenza, però, dal febbraio 2009 al novembre 2010, l’indice azionario cinese era più che raddoppiato (+102,7%) contro il 54,6% dell’MSCI World ed era finito in quella che tecnicamente viene definita bolla speculativa. Da allora (dicembre 2010), la lunga correzione che ha permesso di evitare però lo scoppio della bolla in termini drammatici.

Adesso, però, potrebbero esserci le condizioni per riprendere in esame l’acquisto di azioni cinesi. È vero che l’economia di Pechino sta rallentando la corsa rispetto agli ultimi due anni ma le stime di crescita per quest’anno (tra il 7,5% e l’8%) restano comunque molto al di sopra di quelle degli Stati Uniti (2%) e vantano una distanza siderale dalla zona euro (0,3%). Inoltre sta aumentando anche all’interno del mercato cinese l’importanza della governance delle imprese molte delle quali sono ormai diventate delle vere e proprie multinazionali più votate all’accrescimento di valore per l’azionista.

Il tutto mentre il governo di Pechino sta perseguendo con determinazione la strada della crescita per via interna: percependo ormai da tempo che la Cina non potrà crescere sempre e soltanto di esportazioni sta gettando le basi per una crescita strutturale dei consumi interni (agevolando gli aumenti salariali) ed ha progettato nuovi imponenti investimenti in infrastrutture per i prossimi anni.

La raccomandazione, per gli investitori interessati, sono sostanzialmente due: investire tramite un fondo specializzato sulle azioni cinesi di comprovata validità negli anni e di farlo tramite piani di accumulo (pac) o, comunque, frazionando gli investimenti per diluire il rischio.
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