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Scontro Autostrade-governo, titolo in rosso in Borsa

Il decreto Milleproroghe diventa un caso e accende lo scontro anche nel governo. Oggi previsto un nuovo passaggio del decreto a Palazzo Chigi

di Fabrizio Arnhold 23 Dicembre 2019 14:00

Autostrade continua ad agitare il governo. Nel decreto Milleproroghe, approvato sabato “salvo intese”, è finito un articolo che riguarda le concessioni autostradali e prevede che il concessionario a cui sia stata tolta la concessione per inadempienza, debba risarcire i “danni derivati dal suo inadempimento”, scalando la cifra dal rimborso che gli spetta. E il titolo di Atlantia soffre in Borsa, con una flessione del 4,21%. 

LA LETTERA DI ASPI


Aspi, la controllata dalla holding della famiglia Benetton, ha inviato una lettera al governo che lascia presagire uno scontro legale. Nella missiva, infatti, si fa riferimento al dossier delle concessioni autostradali, e alle norme inserite nel decreto Milleproroghe. Nel caso di Genova, nello specifico, queste nuove norme imporrebbero ad Autostrade il risarcimento dei danni provocati dal crollo del Ponte Morandi. In questo caso, Autostrade verrebbe rimborsata delle revoca della concessione solo con il pagamento delle opere cha ha realizzato. Nel decreto, inoltre, si prevede anche che, in caso di revoca della concessione, sia l’Anas a subentrare nella gestione delle tratte.

LA POSIZIONE DI ATLANTIA


Domenica sera, al termine di un cda infuocato, Atlantia in un comunicato ha parlato di “rilevanti profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee” e precisato che “sta valutando ogni iniziativa volta a tutelare i diritti della stessa in termini di legittimità costituzionale e comunitaria delle disposizioni normative in merito ai principi di affidamento di libertà di stabilimento e di concorrenza, di proporzionalità e di ragionevolezza”.

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IL TITOLO SOFFRE IN BORSA


Lo scontro tra governo e Atlantia fa scendere il titolo in Borsa (-4,21%), scivolando a 21,14 euro. Lo scontro è anche politico con Italia Viva che si è smarcata, il M5S vorrebbe proseguire su questa strada, mentre al Pd spetta il difficile compito di trovare una mediazione. Per il Milleproroghe è previsto un nuovo passaggio oggi a Palazzo Chigi.
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