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Mercato auto Europa, ripresa a settembre ma il trend annuo resta discendente

Crescono a due cifre le immatricolazioni in Europa, ma il dato risente di condizioni particolari e non deve trarre in inganno: la tendenza è di un calo generalizzato, a causa di economia e consumi fermi, crisi del diesel e guerra dei dazi che penalizza l'export

di Chiara Merico 16 Ottobre 2019 12:11
financialounge -  Acea FCA Gian Primo Quagliano mercato auto Promotor

Una fiammata d’autunno che però non è indice di una ripresa solida: è la performance del mercato dell’auto a settembre. Secondo i dati di Acea, l’associazione dei costruttori europei, lo scorso mese sono state immatricolate 1.285.494 auto nell’area dell’Unione Europea e dell’Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), il 14,4% in più dello stesso mese del 2018.

CALO NEI PRIMI NOVE MESI


Tuttavia, il dato da inizio anno dà un’idea più precisa della direzione in cui sta andando il mercato dell’auto: da gennaio sono state vendute 12.115.927 vetture con un calo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sempre in base ai dati Acea.

FCA IN LINEA CON IL TREND


Anche il gruppo Fiat Chrysler si inserisce in questo trend: a settembre Fca ha venduto – nell’Ue più Efta - 69.467 auto, il 12,8% in più rispetto allo stesso mese del 2018. La quota di mercato è pari al 5,4% (era 5,5%). Nei primi nove mesi dell’anno, però, le immatricolazioni di Fca sono state 740.990, in calo del 10,2% rispetto all’analogo periodo del 2018. La quota di mercato del gruppo si attesta al 6,1%, rispetto al 6,7%.

DATI CHE NON DEVONO TRARRE IN INGANNO


La crescita a due cifre del mercato europeo dell’auto a settembre "non deve trarre in inganno”, ammoniscono gli esperti del centro studi Promotor. L’incremento “è dovuto infatti al fatto che il confronto si fa con un settembre 2018 che aveva registrato un numero di vendite particolarmente basso per effetto di una corsa alle immatricolazioni nell’agosto precedente". Questa corsa, spiega Promotor, “era dovuta all’entrata in vigore dal primo settembre 2018 del nuovo sistema di omologazione Wltp, che aveva determinato nell’agosto precedente una forte spinta per vendere auto non in regola con questa nuova normativa”.

MERCATO IN STAGNAZIONE


Il mercato europeo dell’auto, osservano gli esperti di Promotor, “non è quindi in buona salute come lascerebbe pensare il dato di settembre, ma è in sostanziale stagnazione, in coerenza con l’andamento della congiuntura economica non soddisfacente nell’intera area e anche di particolari situazioni come la Brexit per il Regno Unito e la demonizzazione del diesel per tutti i mercati interessati dal fenomeno”.

SERVE POLITICA EUROPEA


Secondo il presidente del centro studi, Gian Primo Quagliano, "sarebbe necessaria una politica, possibilmente concordata a livello europeo, per incidere subito sul quadro ambientale rivedendo le politiche di penalizzazione del diesel che stanno determinando un aumento della quota delle auto a benzina, e di conseguenza delle emissioni di CO2, e per varare incentivi alla rottamazione delle auto più vecchie con vetture meno inquinanti, non solo nuove ma anche usate".
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