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Attese & Mercati – Settimana dal 2 luglio 2018

Insight su cosa ci aspetta e cosa potrebbe sorprenderci nelle economie e sui mercati. Dopo un primo semestre negativo ma non drammatico gli investitori scrutano l’orizzonte e la cabala. Occhio al Job Report americano e agli sviluppi politici in Germania.

2 Luglio 2018 09:19

BENVENUTI NEL GIORNO DEL TORO


Oggi non è solo il primo giorno dei mercati del secondo trimestre, ma anche il giorno più ‘Toro’ dell’anno, almeno è quanto afferma Simon Maierhofer, fondatore di iSPYETF, che ha calcolato che storicamente la prima seduta di luglio è la migliore dell’anno per Wall Street. I titoli di giornali e agenzie ci raccontano che il primo trimestre appena archiviato è stato il peggiore dal 2010 per le Borse globali. A consuntivo hanno perso appena più del 2%, nel primo semestre di 8 anni fa avevano perso più del 10%. Ma il secondo trimestre fu da incorniciare con un rialzo dello S&P 500 di quasi il 25%.

[caption id="attachment_127629" align="alignnone" width="500"]L'andamento dei primi semestri dal 2010 (Fonte: Thomson Reuters Datastrem) L'andamento dei primi semestri dal 2010 (Fonte: Thomson Reuters Datastrem)[/caption]

LA BARCA DEGLI ORSI SEMPRE PIU’ AFFOLLATA


La cabala di Maierhofer potrebbe rivelarsi azzeccata non solo per il 2 luglio, ma anche per i giorni successivi, almeno a guardare uno dei più classici indicatori contrarian, quello che misura settimanalmente le aspettative rialziste e ribassiste degli investitori individuali americani, una statistica elaborata dalla AAII. Nell’ultimo report, quello della settimana scorsa, il tasso di chi si definisce ‘Toro’ è crollato di oltre 10 punti a solo il 28,4% degli interpellati, mentre gli ‘Orsi’ sono balzati in avanti di 14,6 punti per raggiungere il 40,8%, il restante terzo resta neutrale. Nella barca degli investitori USA si sta formando una folla sul lato Orso e c’è sempre meno gente su quello opposto. Di solito chi si dichiara Orso è un tipo che spera che i prezzi scendano ancora un po’ per precipitarsi a comprare. E il trend indica un ulteriore possibile declino dei Tori questa settimana.

QUANTO PUO’ SCENDERE ANCORA?


Se lo chiede l’agenzia Reuters a proposito della disoccupazione americana. Venerdì esce il numero magico riferito a giugno e le attese puntano alla creazione di 200.00 nuovi posti di lavoro dopo i 223.000 creati a maggio, nonostante il tasso dei senza lavoro viaggi ai minimi di quasi vent’anni al 3,8%. Il dato è importante per scrutare le prossime mosse della Fed, si limiterà a un quartino o ne farà altri due prima di fine anno? Più che al dato sull’occupazione la Fed guarda alle dinamiche salariali, che a maggio hanno fatto segnare salari orari in aumento dello 0,3%, oltre le attese.

TITOLI E DATI REALI


La previsione più facile riguarda i primi, continueranno a tenere banco la guerra dei dazi tra Trump, Cina e Europa e il monitoraggio dell’Italia per valutare la tenuta del debito, dello spread, e alla fine dell’euro. Dai secondi ci si aspettano conferme sulla forza dell’economia americana che dovrebbero venire dall’indice ISM, atteso robusto a giugno soprattutto nelle componenti prezzi e consegne, e dagli ordini all’industria americana di maggio, attesi in miglioramento dopo la frenata di aprile. La spesa per costruzioni, sempre in USA e sempre per maggio, è attesa in aumento anche se sotto il picco di aprile.

DA BRUXELLES ALLA BAVIERA


Il bicchiere mezzo vuoto portato a casa sui migranti da Angela Merkel al vertice europeo della settimana scorsa a Bruxelles sarà abbastanza per i suoi alleati bavaresi della CSU?
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