AstraZeneca: se le previsioni del CEO si avverano

Nell’articolo “Megafusioni, c’è chi dice no” abbiamo spiegato come Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca abbia convinto il Cda della società farmaceutica inglese a rinunciare all’offerta di acquisto per 55 pound per azione formulata dagli americani di Pfizer.
Secondo Soriot, AstraZeneca avrebbe un catalogo prodotti per i prossimi anni che porteranno il gruppo a crescere in modo significativo anche senza la fusione con Pfizer.

Nel meeting dell'American Society of Clinical Oncology tenutosi a Chicago lo scorso fine settimana, Soriot ha annunciato che gli attuali trattamenti sperimentali che la società ha in corso in laboratorio, offrono credibilità alle previsioni della casa farmaceutica di un fatturato di 45 miliardi di dollari entro il 2023.
La combinazione di due farmaci sviluppati da AstraZeneca e che colpiscono il cancro ovarico porta quasi a raddoppiare la sopravvivenza mentre i dati della fase iniziale su un altro farmaco, studiato però contro il cancro al polmone, ridurrebbero i tumori nel 64 per cento dei pazienti.

Il CEO di AstraZeneca ha poi aggiunto che il gruppo da lui guidato sta valutando acquisizioni sebbene senza fretta e compatibili con le disponibilità liquide del gruppo.
Insomma Soriot, che può contare anche sull’appoggio del presidente di AstraZeneca, Leif Johanson, che non avrebbe riscontrato significative sinergie con Pfizer, potrebbe vedere avverate le sue previsioni di crescita di medio lungo termine del gruppo.
Resta il fatto che il titolo AstraZeneca, dopo aver perso oltre l’11% lunedi 19 maggio staziona intorno a 43 pounds, il 22% circa al di sotto del prezzo fissato da Pfizer per l’acquisizione: ai piccoli azionisti, delusi, non resta che aspettare e sperare.