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Gli americani sopportano con leggerezza un deficit doppio dell’Italia

Trump ha appena firmato spese per 850 mld di dollari che porteranno il deficit federale a superare il 5% del PIL nel 2019, ma l’opposizione democratica protesta solo perché non può fare altrettanto.

2 Ottobre 2018 08:10

Non c’è solo l’Italia alle prese con la manovra per il prossimo anno fiscale. Anche a Washington, dove l’anno fiscale chiude il 30 settembre, il presidente Donald Trump ha appena firmato una legge di spesa da circa 850 mld di dollari per consentire alla macchina dello Stato federale di andare avanti fino a dicembre, quando il Congresso dovrebbe aver approvato nel dettaglio tutte le spese per il 2019. Le proiezioni danno un deficit di bilancio intorno ai 1.000 mld di dollari, che appoggiato sopra un denominatore PIL che vale venti volte tanto vuol dire il 5%, più del doppio del 2,4% italiano che fa schizzare lo spread e minacciare le dimissioni al ministro del Tesoro Tria. Di solito in America il partito della spesa è quello dei Democratici, mentre i Repubblicani sono per il rigore di bilancio. Oggi un’amministrazione repubblicana sta mettendo insieme, combinando le spese autorizzate il 30 settembre da Trump e quelle per la riforma fiscal entrata in vigore a marzo, la politica fiscale più espansiva mai vista dagli anni '60, se si escludono le misure straordinarie adottate per uscire dalle recessioni.

SE I SOLDI SI TROVANO DEVE VALERE PER TUTTI


Il bello è che la reazione dei Democratici non è di gridare allo scandalo per gli eccessi di spesa di Trump, ma di reclamare il diritto di comportarsi allo stesso modo per perseguire i propri obiettivi, che sono diversi da quelli del presidente e consistono soprattutto di sussidi e di abbattimento delle barriere economiche di accesso a università e sanità. Almeno secondo quanto riporta Bloomberg, che evidenzia invece come la risposta alla domanda "come verrà pagato il debito?" interessi poco a entrambe le parti. O meglio, la risposta più pronta è quella dei Repubblicani, almeno per quanto riguarda le spese sostenute in deficit per tagliare le tasse. Il taglio si ripagherà da solo grazie a un gettito fiscale più alto a seguito della maggior crescita . I Democratici preferiscono usare l’argomento spesa nella campagna per le elezioni di mid-term che si avvicinano a inizio novembre: se si trovano in deficit i soldi per il Pentagono e per abbassare le tasse ai ricchi perché non si possono trovare per le misure sociali?

Quel 2,4%, un’occasione servita su un piatto d’argento alla speculazione


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NESSUN TIMORE A WALL STREET


Un deficit che supera il 5% del PIL tuttavia non preoccupa neanche lontanamente gli investitori, con Wall Street che non smette di salire e i titoli del Tesoro che continuano ad essere comprati da tutto il mondo. A 10 anni rendono più o meno come i BTP italiani ma nessuno si chiede se il debito verrà rimborsato. In campo democratico restano voci importanti che lanciano l’allarme deficit, come Hillary Clinton che parla del grave danno costituito da un debito troppo pesante fino alla capogruppo alla Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi che definisce ‘immorale’ il livello raggiunto dal debito pubblico. Ma sono sempre più nel partito quelli che invece pensano che non solo i tagli alle tasse si possono ripagare da soli, ma anche le spese sociali, perché sono in prospettiva un investimento sulle persone e alla fine si tradurranno in maggior crescita economica.

DEF Italia, reazione dei gestori e preoccupazioni a lungo termine


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BOTTOM LINE


Non esistono misure assolute della pericolosità di deficit e debito pubblico, ma solo relative. Il problema è che quando queste misure, anche se relative, diventano uno standard accettato e condiviso, come succede in Unione Europea, il loro superamento viene percepito come pericoloso dai mercati, che si comportano di conseguenza.
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