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Airbnb, il governo prepara la mazzata per chi affitta: obbligo di licenza e di partita Iva

La proposta del Pd introduce limitazioni per coloro che affittano per brevi periodi stanze, case vacanze o appartamenti su Airbnb

di Fabrizio Arnhold 29 Gennaio 2020 16:43
financialounge -  affitti Airbnb governo Milleproroghe

Vita dura per chi affitta stanze con Airbnb. Un emendamento al dl Milleproroghe, presentato dal Pd alla Camera, prevede una stretta per chi affitta a turisti case, anche la propria, e stanze su siti come Airbnb e Booking. La proposta prevede che i Comuni debbano rilasciare una licenza ad hoc e possono fissare un tetto alla durata dei soggiorni nell’arco di un anno. Ma non finisce qui: i privati per poter mettere in affitto più di tre stanze, anche solo per un week end, e comunque per periodi inferiori a otto giorni, dovranno aprire una partita Iva. 

LA PROPOSTA DEL PD


La proposta sta già scatenando il dibattito politico, ancora prima di essere messa ai voti alla Camera. Contro la stretta dem, si è già schierata Italia viva che boccia senza riserve l’emendamento: “Norma sbagliata”. Se l’intenzione del Pd è quella di migliorare la regolamentazione del settore, il rischio è quello di restare soffocati dalla burocrazia, è il senso delle critiche di Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Iv. 

TETTO ALLA DURATA DEGLI AFFITTI


L’emendamento a targa Pd stabilisce un tetto alla durata degli affitti nell’anno, concentrando l’attenzione sui “centri storici”. Detto in altre parole, se l’affitto di più di tre stanze, anche in case diverse, per meno di otto giorni, potrà essere considerato attività d’impresa. Non è la prima volta che si tenta di tassare gli affitti brevi. Il governo Gentiloni aveva già  lanciato l’idea della “tassa Airbnb”, con cedolare secca al 21 per cento per gli intermediari, bocciata però dal Consiglio di Stato. 

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PREOCCUPATE LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE


“Questo provvedimento sembra ispirato solo dall’ennesimo tentativo di dissuadere i privati cittadini dal dare in locazione breve i propri alloggi - scrivono in un comunicato congiunto le associazioni di settore Host+Host, Host Italia, Prolocatur e Abbav - con limitati benefici per le categorie degli albergatori e dei gestori delle strutture ricettive, ma con gravi danni per il sistema turistico nazionale, per l’erario e anche per le casse dei comuni”. Il Milleproroghe settimana prossima arriverà in commissione per le votazioni, mentre in Aula il testo è atteso entro il 10 febbraio. 
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